giovedì 11 marzo 2021

Devo ringraziare Dio di aver disobbedito

Di quante cose ognuno/a di noi deve ringraziare Dio e i nostri fratelli e sorelle? Non tento nemmeno di farne l'elenco.
Ma una gratitudine speciale rivolgo a Dio perché, nonostante la mia enorme fragilità, in Lui ho trovato il coraggio di disobbedire, di non accogliere, di non lasciarmi fermare dai tanti amici che pressantemente mi invitavano a "non essere imprudente", ad avere "l'umiltà di obbedire", a "non rompere la comunione ecclesiale", a "non inoltrarmi su certi terreni teologici", come la cristologia, la mariologia, l'omosessualità… E non mi arresi nemmeno quando Adriana Zarri, in un incontro personale e poi sul Manifesto, mi comunicò la sua "scomunica: tu non sei più cristiano". Amici torinesi e italiani in gran quantità mi predicevano un futuro senza sbocchi.
Se avessi ascoltato questi amici e luminari, maestri di prudenza, avrei buttato via quei pochi talenti che ho potuto valorizzare a servizio di tanti fratelli e sorelle.
Che Dio ci guardi, anzi guardiamoci bene noi, da coloro che anche "affettuosamente" ci richiamano all'obbedienza. Spesso, proprio attraverso la disobbedienza alla istituzione e al dogma, facciamo un passo nella strada di Gesù e incontriamo fratelli e sorelle con cui condividere un umile e fecondo cammino.
Franco Barbero