sabato 13 marzo 2021

I RIFIUTI

 Lo smaltimento dei rifiuti


Giulia Gardois
L'eco delle Valli Valdesi
3/2021

La Direttiva Quadro Rifiuti 98 del 2008, modificata nel 2018, stabilisce un quadro giuridico a livello europeo
per il trattamento e la gestione dei rifiuti, ponendo come obiettivi la protezione dell’ambiente e della salute attraverso la prevenzione degli effetti nocivi derivanti dalla produzione dei rifiuti, incentivare il riciclaggio dei materiali e regolamentare lo smaltimento degli scarti.
L’Italia, aderendo alla normativa, ha trasformato i vecchi codici na- zionali Cir in Cer, che vengono attualmente utilizzati per classificare gli scarti all’interno dell’Elenco europeo dei rifiuti. I rifiuti vengono classificati secondo l’origine in urbani e speciali e, secondo le caratteristiche di pericolosità, in pericolosi e non pericolosi.
I rifiuti prodotti dagli ospedali e dalle Asl sono generalmente a rischio infettivo, quelli prodotti dai laboratori di analisi sono a rischio chimico, mentre quelli prodotti dagli ospedali specializzati in medicina nucleare sono rifiuti radioattivi. I rifiuti a rischio infettivo, per essere smaltiti correttamente, devono essere bruciati in termovalorizzatori oppure essere sterilizzati.
Secondo Matteo Giorgis, ingegnere responsabile dei rifiuti in ambito sanitario, uno dei problemi principali del Piemonte è la mancanza di impianti per lo smaltimento dei rifiuti sanitari. Questi scarti, infatti, devono essere perio-
dicamente trasportati fuori regione, a esempio a Forlì o Arenzano. «Si tratta di un vero paradosso dal punto di vista ambientale: il termovalorizzatore del Gerbido non è autorizzato a smaltire i rifiuti speciali e pericolosi della sanità e il trasporto per lunghi tratti aumenta l'inquinamento atmosferico. La Regio- ne ha quasi subito un collasso della gestione dei rifiuti durante i mesi in cui gli ospedali erano sovraffollati a causa della pandemia».
I rifiuti radioattivi vengono prodotti dalla medicina nucleare che si avvale dell’utilizzo di radioisotopi per diagnosticare malattie e per le terapie. Gli isotopi sono elementi instabili che, dopo un determinato lasso di tempo, decadono. Gli isotopi utilizzati nei reparti di medicina, come il tecnezio-99 e l’indio, han- no un tempo di decadimento breve e questo rende la radioattività per uso terapeutico poco pericolosa per medici e pazienti. In base al tempo di decadimento dell’isotopo utilizzato si può capire quando smaltire in modo sicuro un rifiuto radioattivo. Secondo Giorgis è fondamentale creare un impianto unico per i rifiuti radioattivi in Italia: «Il Deposito nazionale sarà sicuro e il controllo sarà finalmente centralizzato e non più a macchia di leopardo. L’impianto, infatti, non servirà solo per gli scarti medici, ma anche per i rifiuti radioattivi che ci portiamo dietro dalle centrali nucleari di- smesse, a esempio quella di Trino nel Vercellese».