lunedì 15 marzo 2021

Jacques Brel

«Je connais des bateaux» -Jacques Brel, dall'aIbum "Le temps de I'amour (1977)


Conosco delle barche che restano nel porto

per la paura che le correnti le trascinino via con troppa prepotenza.


Conosco delle barche che arrugginiscono in porto

per non aver mai rischiato una vela fuori al largo.


Conosco delle barche che si dimenticano di partire

che hanno paura del mare a forza di invecchiare,

mai le onde le hanno separate,

e il loro viaggio è finito prima di salpare.


Conosco delle barche talmente incatenate

che hanno disimparato come guardarsi l'una l'altra.


Conosco delle barche che restano a sciabordare

per essere veramente sicure di non abbandonarsi.


Conosco delle barche che se ne vanno due a due

ad affrontare il mare quando la tempesta le sovrasta.


Conosco delle barche che si erodono un po' alla volta

sulle rotte oceaniche dove le trascina il loro gioco.


Conosco delle barche che non hanno mai smesso

di uscire una volta  ancora per ciascun giorno della loro vita,

e che non hanno paura, a volte, di allontanarsi

l'una dall'altra un poco, per poi meglio ritrovarsi.


Conosco delle barche che ritornano al porto

lacerate dappertutto ma più coraggiose e più forti.


Conosco delle barche diventare stranamente uguali

dopo aver condiviso anni e anni di sole.


Conosco delle barche che traboccano d'amore

quando hanno navigato fino all'ultimo giorno,

senza mai ripiegare le loro ali da giganti

perché i loro cuori sono le dimensioni dell'oceano.