Jacques Brel
«Je connais des bateaux» -Jacques Brel, dall'aIbum "Le temps de I'amour (1977)
Conosco delle barche che restano nel porto
per la paura che le correnti le trascinino via con troppa prepotenza.
Conosco delle barche che arrugginiscono in porto
per non aver mai rischiato una vela fuori al largo.
Conosco delle barche che si dimenticano di partire
che hanno paura del mare a forza di invecchiare,
mai le onde le hanno separate,
e il loro viaggio è finito prima di salpare.
Conosco delle barche talmente incatenate
che hanno disimparato come guardarsi l'una l'altra.
Conosco delle barche che restano a sciabordare
per essere veramente sicure di non abbandonarsi.
Conosco delle barche che se ne vanno due a due
ad affrontare il mare quando la tempesta le sovrasta.
Conosco delle barche che si erodono un po' alla volta
sulle rotte oceaniche dove le trascina il loro gioco.
Conosco delle barche che non hanno mai smesso
di uscire una volta ancora per ciascun giorno della loro vita,
e che non hanno paura, a volte, di allontanarsi
l'una dall'altra un poco, per poi meglio ritrovarsi.
Conosco delle barche che ritornano al porto
lacerate dappertutto ma più coraggiose e più forti.
Conosco delle barche diventare stranamente uguali
dopo aver condiviso anni e anni di sole.
Conosco delle barche che traboccano d'amore
quando hanno navigato fino all'ultimo giorno,
senza mai ripiegare le loro ali da giganti
perché i loro cuori sono le dimensioni dell'oceano.