giovedì 27 maggio 2021

CONSULTAZIONI URGENTI SUL NUCLEARE

 Nucleare

Diritto a una consultazione trans-frontaliera

La Francia ha attualmente in funzione 56 reattori nucleari; 32 reattori, di potenza di circa 900 MWe, progettati tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ’70, sono arrivati o stanno arrivando al limite dei 40 armi di vita. Per consentire il proseguimento dell’attività di questi reattori in condizioni di sicurezza accettabili ai sensi delle convenzioni di Espoo e di Aarhus sarebbero necessari una ‘valutazione ambientale

Strategica’; e uno ‘studio di impatto ambientale’. La normativa francese non ha rispettato questo protocollo; l’Autorité de sûreté nucléaire ha semplicememe ritenuto di aprire una procedura di consultazione pubblica. Nel merito della questione lo scorso 14 gennaio Greenpeace era intervenuta per sollecitare l’estensione della consultazione pubblica all’Italia, dal momento che 16 dei 32 vecchi reattori che la Francia intende mantenere ancora operativi distano menu di 200 chilometri dai confini italiani. Dopo tre mesi l’ong chiede al ministro Cingolani di «avviare le necessarie procedure di reclamo presso gli organi competenti per le infrazioni della Convenzione di Espoo». Inoltre invia il briefing «Francia: vecchi reattori, nuovi rischi nucleari» ai Presidenti di Regione, agli assessori dell’Ambiente e della Sanità e ai Presidenti dei Consigli Regionali di Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia, chiedendo loro di attivarsi per reclamare, per i propri cittadini, trasparenza e partecipazione relativamente al progetto della Autorité de sûreté nucléaire di estendere l’utilizzo dei vecchi reattori nucleari in Francia. La Convenzione sulla valutazione di impatto ambientale, adottata il 25 febbraio 1991 a Espoo (Finlandia), richiede ai governi di garantire la possibilità anche ai cittadini degli Stuti confinanti di partecipare alla consultazione.

Franca Cicoria, Rocca 15 maggio