lunedì 17 maggio 2021

E' L'ORA DEL DIALOGO IN COLOMBIA

 L’ora del dialogo in Colombia

El Espectador, Colombia

La grave situazione in cui si trova la Colombia richiede una grande dose di umiltà da parte di tutti i protagonisti. Quella che era cominciata come una protesta pacifica contro un’impopolare riforma fiscale è degenerata in una violenza inaccettabile, ma questo vaso di Pandora non può essere richiuso con la repressione e la militarizzazione. Naturalmente è necessario arrestare e processare i violenti e i vandali, ma questo non significa che si possano sospendere la costituzione e la legge.

Il modo migliore per frenare questa spirale è un dialogo aperto, che dev’essere avviato dal presidente Ivan Duque coinvolgendo tutte le forze politiche e sociali. Vari esponenti dell’opposizione hanno presentato al governo un documento suggerendo passi concreti per trovare punti di consenso. È incoraggiante che Duque abbia aperto un tavolo di dialogo nazionale, che però non può limitarsi a produrre un nuovo accordo tra le élite. La piazza ha parlato e la sua voce dev’essere ascoltata, permettendo una partecipazione ampia e inclusiva. Altrimenti si rischia di aprire la porta al caos. L’idea di un governo di unità nazionale dev'essere presa in considerazione, ma con una rappresentanza che vada oltre l'élite politica. L’opposizione ha proposto di negoziare una nuova riforma fiscale, che è necessaria ma non può penalizzare ulteriormente le classi medie e basse.

È opportuno ricordare che l’attuale situazione in Venezuela si può fare risalire alle violenze innescate nel 1989 dall’adozione di una serie di misure imposte dal Fondo monetario internazionale, tra cui l’aumento delle tasse e del prezzo del carburante. Se la Colombia non si calma e non apre questo urgente dialogo nazionale, rischia di ripetere la stessa storia.

Internazionale 7 maggio