mercoledì 26 maggio 2021

LA PROPOSTA DI ENRICO LETTA

 Letta ironico contro i critici “Tanta solidarietà ai ricchi

.La Repubblica

23/5

ROMA — Proseguono le schermaglie politiche sull’idea del Pd di alzare le tasse dal 4 al 20% sulle successioni sopra i 5 milioni per assicurare ogni anno a 280 mila diciottenni meno abbienti una dote da 10 mila euro per formazione, casa, nuove imprese. «Il nostro è un Paese davvero dal cuore d’oro», twitta ironico il proponente, il segretario Pd Enrico Letta (tweet poi fissato in bacheca). «Vedo solidarietà diffuse a quell’1% più ricco del nostro Paese per evitare che si trovi a pagare la tassa di successione come succede invece negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Francia».

Il leader Pd si riferisce alle critiche piovute dalla destra di opposizione e di governo, ma anche altrove in maggioranza (Italia Viva) e all’interno del suo stesso partito (esponenti di Base riformista come Andrea Marcucci, non però la capogruppo al Senato Simona Malpezzi: «Giusto e doveroso discutere di giovani e fisco più equo»). «Mi si chiede perché non finanziare la #dote18 coi tanti soldi che abbiamo ora», scrive poi Letta in un altro tweet, riferendosi al Recovery Fund. «Perché ora finanziamo soprattutto a debito e quel debito, domani, lo pagheranno gli stessi giovani di oggi. Assurdo. Meglio la tassa di successione sui patrimoni alti».

A schierarsi con il segretario, il sindaco di Firenze Dario Nardella: «Una proposta giusta». 

Così anche l’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, in corsa a Roma per il posto di sindaco: «L’Italia è fanalino di coda nella tassazione su eredità e successioni. La proposta #dote18 è sacrosanta: non tocca il 99% degli italiani e sostiene interventi per i giovani. 

Giusto battersi perché faccia parte della riforma fiscale». Per ora il premier Draghi ha respinto l’idea: «È il momento di dare, non di prendere soldi ai cittadini».