mercoledì 19 maggio 2021

L'OBIETTIVO DI ERDOGAN E' DOMINARE

 Turan "L’obiettivo di Erdogan è dominare il Mediterraneo orientale"

«L’espansionismo della Turchia nel Mediterraneo orientale è evidente. È uno dei nuovi cardini su cui si poggia la politica estera di Recep Tayyip Erdogan. Però sarei cauto nel sostenere che dietro i continui attacchi della Marina libica ai pescherecci italiani ci sia proprio la mano di Ankara».

Ilter Turan è uno degli accademici prìncipi della Turchia. Parla, oltretutto, da un bastione laico come l’Università Bilgi (la Sapienza, in turco), accademia dove ogni giorno puntuali alle 12 i docenti si riuniscono sul prato di questo campus all’inglese, voltando le spalle alla presidenza in protesta contro la scelta di Erdogan di mettere un rettore di orientamento conservatore islamista. Turan di questa università è stato lui stesso un rettore molto apprezzato.

Professore, però in Italia l’impressione è che gli attacchi libici ai pescherecci siciliani abbiano un mandante. E chi se non la Turchia che in Tripolitania oggi ha un vero e proprio protettorato?

«Io non vorrei fermarmi alle sole impressioni. Guardiamo i fatti: l’Italia è un Paese che la Turchia considera amico. Sarei dunque riluttante a vederla dietro questi episodi. A me, ripeto, tutto questo non suona così».

Perché?

«Perché Ankara non ha alcun interesse ad avere relazioni difficili con Roma. Capirei di più se si trattasse di Paesi come la Francia, che ad esempio è ai ferri corti con la Turchia; oppure l’Egitto, con cui solo adesso i rapporti vengono riavviati.

Mi chiedo piuttosto se non ci sia qualcuno a soffiare sul fuoco perché Italia e Turchia abbiano fra loro dei problemi».

In realtà i rapporti si sono guastati di recente dopo un duro botta e risposta, quando Mario Draghi ha parlato di «Erdogan dittatore», e il presidente turco ha replicato per le rime. Non è così?

«È vero che Erdogan non è apprezzato da tutti, e le posso assicurare che lo stesso pensiero è condiviso da molti turchi. Però, in un momento in cui Ankara sta cercando di rimettere in sesto le relazioni con l’Arabia Saudita e con la Grecia, mandare in crisi i rapporti con l’Italia non mi sembra parte della strategia».

Ma l’espansionismo aggressivo di Erdogan in Libia e nel Mediterraneo non è un dato evidente?

«Su questo sono d’accordo. Se lo consideriamo anche da un punto di vista storico, vediamo come la Turchia attuale guardi molto a quello che accadeva anche nell’ultimo periodo dell’Impero ottomano, quando era considerata una potenza navale. Oggi tutto questo sta tornando».

Si riferisce alla ormai celebre teoria della "Patria Blu", cioè al mare, cavalcata da Erdogan?

«Per l’appunto. C’è molta enfasi su questo e la politica estera di Ankara ora è decisamente orientata verso il Mar Mediterraneo orientale, nuovo punto di slancio dell’espansionismo turco».

Marco Ansaldo, La Repubblica 12 maggio