Il Cile volta pagina
21-05-2021 - di: Domenico Gallo
Volerelaluna
«Gracias
a la vida que me ha dado tanto / Me dio dos luceros que, cuando los
abro / Perfecto distingo, lo negro del blanco / Y en el alto cielo su
fondo estrellado / Y en las multitudes, el hombre que yo amo».
L’inno
alla vita di Violeta Parra, la cantautrice cilena interprete dei
sentimenti più profondi dell’anima popolare cilena, è il miglior
commento che si può fare allo straordinario risultato delle elezioni che
si sono svolte nel fine settimana in Cile per eleggere i 155 membri
dell’Assemblea costituente che dovrà redigere la nuova Costituzione del
Cile che sostituirà quella del 1980 l’ultimo lascito del regime di
Pinochet.
Le elezioni hanno segnato una
disfatta per la destra del Presidente Pineira che aveva presentato
un’unica lista assieme alle formazioni politiche che si ispiravano a
Pinochet, conseguendo meno di un terzo (37) dei seggi della futura
Assemblea costituente. I grandi vincitori sono stati i candidati
indipendenti, cioè quelli non legati ad alcun partito ma espressione del
movimento popolare, che hanno ottenuto quasi un terzo dei seggi (48) e
quelli delle due grandi liste di opposizione, di sinistra – Apruebo
Dignidad con 27 seggi e Lista de Apruebo con 25 seggi. A questi vanno
aggiunti i 17 seggi spettanti ai rappresentanti delle comunità indigene.
Una novità significativa è che il 50% dei componenti dell’Assemblea è
costituito da donne.
Nella stessa
tornata elettorale si è votato anche per eleggere 346 sindaci e i
governatori delle regioni cilene. Analogo il segno del cambiamento. Le
elezioni comunali che hanno visto per la prima volta trionfare a
Santiago una candidata del partito comunista, Irací Hassler, che ha
sconfitto il sindaco uscente.
Una nuova
Costituzione era stata la richiesta principale del movimento popolare
sorto spontaneamente nell’ottobre del 2019 sull’onda
dell’insoddisfazione popolare per il modello sociale cileno fondato sul
disconoscimento dei diritti sociali e la sacralizzazione della proprietà
privata (https://volerelaluna.it/mondo/2019/10/28/un-altro-cile-e-possibile-noi-siamo-stanchi-ci-uniamo/).
Fino al punto da rendere sostanzialmente privatistica l’erogazione di
servizi sociali fondamentali come la salute e l’educazione e da
concedere alle imprese la massima libertà di sfruttamento della
manodopera e delle risorse naturali, compresa la licenza di inquinare.
Era il modello sociale imposto da Pinochet sulla base del vangelo
neoliberista dei Chicago boys, ispirato alla menzogna del trickle-down
effect, la teoria secondo la quale se i ricchi diventano più ricchi
anche i poveri se ne avvantaggiano .
Quando
è scoppiata la protesta contro questo stato di cose, è venuto fuori
quel che restava della peggiore eredità di Pinochet, il volto
autoritario e repressivo dello Stato-apparato. Il Presidente Sebastiano
Pineira il 19 ottobre 2019 ha proclamato lo stato d’emergenza spingendo
gli apparati di sicurezza a operare una durissima e violenta repressione
contro il movimento popolare. Si sono verificati omicidi, torture e
stupri, documentati dalla denuncia alla Corte penale internazionale
presentata dalla Commissione cilena dei diritti umani e da altre
associazioni. Il dato più sconvolgente in questo contesto è quello degli
oltre trecento giovani accecati dai Carabinieros con l’uso di
candelotti lacrimogeni e proiettili di vario genere diretti
intenzionalmente contro gli occhi dei manifestanti.
L’11
settembre 1973 Salvator Allende, assediato nel palazzo della Moneda
lanciò un drammatico appello denunciando l’oltraggio della forza che
prevaleva sul diritto. Con la nascita di questa nuova Assemblea
costituente, dopo quasi cinquant’anni, la storia si rovescia, il diritto
sta per prevalere sui lasciti del regime di violenza imposto al popolo
cileno. Una nuova democrazia sta sorgendo dalle ceneri di Pinochet e
siamo sicuri che costituirà un faro per tutti i popoli dell’America
Latina e una speranza per il mondo intero in un’epoca in cui la
democrazia diventa sempre più asfittica ed arretra persino nell’Unione
Europea, come insegnano le tristi vicende della Polonia e dell’Ungheria.
In questo compito straordinario i nuovi costituenti non sono soli. Li
accompagnano e scriveranno con loro la nuova Costituzione i grandi
testimoni dell’umanità del popolo cileno, Gabriela Mistral, Pablo
Nedruda, Violeta Parra: gracias a la vida!