domenica 23 maggio 2021

VERSO IL SINODO DELLA CHIESA UNIVERSALE

 Così il Papa ha cambiato il Sinodo

di Gianni Cardinale

in “Avvenire” del 23 maggio 2021

Slittano di un anno le assise già fissate per ottobre 2022 in modo da permettere una partenza “dal basso” Il momento celebrativo sarà preceduto prima da una fase diocesana e nazionale, quindi continentale «Non si tratta di democrazia, di populismo o qualcosa del genere; è la Chiesa ad essere popolo di Dio. E questo popolo, in ragione del Battesimo, è soggetto attivo della vita e della missione della Chiesa». 

Così il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi, ha spiegato la modalità profondamente innovativa del processo sinodale annunciata venerdì. Il porporato maltese a questo proposito ha citato il discorso tenuto nel 2015 da papa Francesco per il 50 anni dell’istituzione del Sinodo quando il Pontefice parlava di «Chiesa costitutivamente sinodale» e chiariva che «il Sinodo dei vescovi è il punto di convergenza di questo dinamismo di ascolto condotto a tutti i livelli della Chiesa».

Ora queste parole programmatiche cominciano a prendere forma istituzionale. Il prossimo Sinodo dei vescovi fissato per l’ottobre 2022, avente a tema la sinodalità, slitterà infatti di un anno per permettere una partenza “dal basso”. Così il momento celebrativo finale previsto a Roma per l’ottobre 2023 sarà preceduto da due fasi antecedenti: dapprima su un piano diocesano e nazionale, quindi a livello continentale. Con una nuova articolazione che renderà «possibile l’ascolto reale del

popolo di Dio», garantendo «la partecipazione di tutti al processo sinodale». Perché il Sinodo «non è solo un evento, ma un processo che coinvolge in sinergia il popolo di Dio, il Collegio episcopale e il Vescovo di Roma, ciascuno secondo la propria funzione».

Il cammino sarà inaugurato da papa Francesco in Vaticano il 9-10 ottobre. Con le medesime modalità, domenica 17 ottobre, si aprirà nelle diocesi sotto la presidenza del vescovo. La fase locale del Sinodo si svolgerà fino all’aprile 2022. L’obiettivo di questo momento è «la consultazione del popolo di Dio affinché il processo sinodale si realizzi nell’ascolto della totalità dei battezzati, soggetto del sensus fidei infallibile in credendo». 

La consultazione nelle diocesi si svolgerà «attraverso gli organi di partecipazione previsti dal diritto», senza escludere «le altre modalità che si giudichino opportune perché la consultazione stessa sia reale ed efficace». Al termine di questo momento a livello locale ogni diocesi invierà i suoi contributi alla Conferenza episcopale entro.

Quindi si aprirà un periodo di discernimento dei pastori riuniti in assemblea, «ai quali si chiede di ascoltare ciò che lo Spirito ha suscitato nelle Chiese loro affidate». Prima dell’aprile 2022 la sintesi di questo discernimento a livello nazionale, insieme ai contributi di ogni Chiesa particolare, sarà inviata alla Segreteria generale del Sinodo, che prima del settembre successivo procederà alla redazione di un primo Instrumentum Laboris.

Questo testo verrà discusso a livello continentale - è questa la seconda fase dell’itinerario sinodale - realizzando così «un ulteriore atto di discernimento alla luce delle particolarità culturali specifiche di ogni continente». Per il marzo 2023 le Assemblee continentali termineranno con la redazione di

un documento finale, che sarà inviato alla Segreteria generale del Sinodo, che prima del giugno 2023 compilerà un secondo Instrumentum Laboris. Questo testo verrà inviato ai partecipanti all’Assemblea generale - fissata a Roma nell’ottobre 2023 - che costituisce la fase finale, a livello di Chiesa Universale, dell’itinerario sinodale. 

L’inedito itinerario sinodale annunciato venerdì terrà quindi impegnato il popolo di Dio e le strutture ecclesiastiche nel corso del prossimo biennio. Bisognerà vedere come questo processo si intreccerà con i vari cammini sinodali nazionali già intrapresi (come in Germania) o in cantiere (come in Italia

e Irlanda), e anche con i Sinodi diocesani già indetti o in via di celebrazione.


Nota Bene:

Si tratta di un procedimento talmente complesso che rischia di incepparsi e finire nel nulla.

Franco Barbero