Chiodo e pungolo
Un
unico pastore ha dato parole che sembrano un pungolo e parole che
sembrano un chiodo. Che cosa vuol dire? " Come il pungolo dirige la
giovenca lungo il solco per dare la vita al mondo, così le parole della
Torah dirigono il cuore di quanti le studiano dalle vie della morte alle
vie della vita".
I chiodi invece sono il contrario del pungolo: un
chiodo né diminuisce né cresce è strumento di stabilità. Ma subito
l'esegeta (in questo caso rabbi Elazar ben Azarià) modifica la
metafora: i chiodi sono piantati; anche l'albero è piantato, ed è fermo e
mobile insieme.
E come un albero cresce e si moltiplica, anche le parole
della Torah crescono e si moltiplicano pur rimanendo stabili.
La
coscienza rabbinica vede dunque nella Torah un andare oltre la Torah.
Talvolta si legge nel commento di Rashì una frase come: "Questo versetto
biblico dice spiegami e non dice altro se non spiegami". E' un grande
pensiero: la Scrittura vuole che noi ci diamo da fare, non è un vassoio
con sopra le cose già pronte.La Scrittura stessa vuole che noi usiamo il
pungolo e andiamo oltre e cerchiamo dei sensi da cui il midrash.La
scrittura ci dà un senso, ma non basta.Allora ecco una domanda
fondamentale: chi dà il senso?.
Paolo De Benedetti, Ciò che tarda avverrà, Qiqayon pag. 10