lunedì 19 luglio 2021

CELEBRAZIONE EUCARISTICA COMUNITARIA MARTEDI' 20 LUGLIO 2021

 Signore, mantieni accesa la nostra lampada

e rendi vigilanti nostri cuori.



Saluto all’assemblea


G. Eccoci ancora insieme.

Riusciamo ad incontrarci anche da posti tra loro lontani.

Grazie, o Dio, di questo grande dono!

Stasera condivideremo la parola delle Scritture, per cercare traccia dei tuoi insegnamenti e calarli nelle nostre vite di tutti i giorni.

Lode a Te, Dio buono che ci doni sempre la forza di proseguire il nostro cammino, mettendo un po’ della Tua luce nel nostro cuore.


G. Ascoltiamo un brano musicale per preparare il nostro cuore all’ascolto della lettura biblica.


Dal Vangelo di Matteo cap. 25, 1-13


 Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell'olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene. 10 Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11 Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici! 12 Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco. 13 Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora.


Anna Vallone ci introduce in una breve riflessione e poi apriamo

 al confronto comunitario.

La parabola delle dieci vergini è la penultima delle parabole raccontate da Matteo.

La parabola molto popolare nel Medioevo, la troviamo

nell' iconografia di molte cattedrali gotiche.

E’ opportuno far riferimento agli usi nunziali del Vicino Oriente ai due cortei: quello dello sposo che con amici e parenti raggiungeva la casa di suo padre e quello della fidanzata che con le amiche si avviava alla casa dello sposo. Le torce illuminavano la sera in festa.

Soffermiamoci su 3 immagini: le giovani donne, lo sposo e la porta chiusa:

le giovani avvedute hanno portato una riserva d'olio perché hanno pensato alla durata della festa. Il fine era incontrare lo sposo nella luce.

 L'attesa si prolunga ed esse sono prese dal sonno.

 L'arrivo dello sposo nella notte non le coglie impreparate, avevano previsto che la festa potesse andare per le lunghe.

 La porta chiusa è un’immagine inquietante. Non è possibile condividere l'olio, la mancanza di luce sarebbe offensiva per lo sposo. l'olio è il desiderio dell'incontro e non può essere prestato. La porta chiusa ci dice che c'è un per scegliere.

 L'invito ad andare incontro allo sposo è rivolto anche alle nostre comunità del Terzo millennio scoraggiate da un'attesa che sembra senza compimento.

 Per noi significa uscire dagli spazi angusti, dai ghetti. Abbandonare i pregiudizi e aprirci alla comprensione e all’ accoglienza di tutti, anche dei più lontani dal nostro sentire. Il regno di Dio è fatto di piccole luci.

Tocca noi ravvivare la lampada del nostro cuore e camminare per seminare i principi cristiani nella società umana.


Ascolto di un brano musicale


Ascoltiamo questa preghiera di don Franco Barbero tratta dal libro

 “Preghiere d’ogni giorno”


Che resti accesa la lampada


Signore, mantieni accesa la nostra lampada

e rendi vigilanti nostri cuori.

Mostrati a chi ti cerca,

fatti incontro a chi non sa cercarti.

A chi è assetato dona un bicchiere d'acqua,

a chi è sfrattato cerca una casa,

a chi è nelle tenebre

regala la luce del più bel mattino:

ma Tu lo puoi fare solo attraverso le nostre mani.

Non dimenticare coloro

che vivono la sera della loro vita,

quelli che sono angosciati dalla solitudine,

quelli che non s’ attendono più nulla dalla vita.

Quando verrà per tutti la festa senza fine

che Gesù ci ha promesso?


PREGHIERA EUCARISTICA


1.Tu sei la mia lucerna, Signore;

il Signore illumina la mia tenebra.

Sì, con Te io posso affrontare una schiera… (2 Sa.22,29)


2.Tu, Signore sei luce alla mia lampada;

il mio Dio rischiara le mie tenebre. (Sal.18)


1.Lampada per i miei passi è la Tua parola, luce sul mio cammino. (Sal.119)


2.Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese. (Luca12,35)


1.Lo spirito dell’uomo è una lucerna dell’Eterno che scruta tutti i segreti

 recessi del cuore. (Pro.20)


2.Se tu sazi l’anima afflitta, la tua luce si leverà nelle tenebre.

(Isa. 58)


1.Le scritture, in mille modi, ci parlano della Tua luce, o Dio,

aiutaci a trovare l’olio vero per le lampade del nostro cuore.


2.Donaci la capacità di stare svegli/e,

di non addormentarci attratti da ciò che non ha un vero valore.


1.Aiutaci a saper cercare l’olio negli incontri quotidiani con le persone,

 nella lettura delle Scritture, nella preghiera personale e comunitaria.

Grazie, o Dio, perché ci doni sempre la tua mano e il tuo sorriso!


G.   Mentre mangiamo questo pane, dividendolo tra noi in memoria di

 Gesù, vogliamo chiederTi, o Dio, di darci un cuore capace di vedere i

 barlumi di Speranza che ci sono attorno a noi e di incrementarli.



T. Gesù sedeva a mensa con i dodici che aveva scelto tra la gente che non conta nulla. La congiura dei potenti stava per metterlo nelle mani di coloro che cercavano ogni pretesto per farlo fuori. Era notte per tutti, anche per il cuore di Gesù. Egli prese il pane, pregò il Padre, ne diede a tutti dicendo: Questo è il mio corpo dato per voi: è il segno dell’amore che condivide, che non tiene per sé. Fate questo in memoria di me.” Allo stesso modo, quando ebbero cenato, prese la coppa del vino e disse: “Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue. Tutte le volte che bevete a questo calice, fate questo in memoria di me”.



PADRE NOSTRO e CONDIVISIONE DELLE PREGHIERE SPONTANEE.

PREGHIAMO

Non possiamo semplicemente pregarti, o Signore, di porre fine alla guerra;

perché sappiamo che hai creato il mondo tale

che l'uomo deve trovare la propria via verso la pace in sè stesso e con i suoi vicini.

Non possiamo semplicemente pregarti, o Signore, di porre fine alla fame;

perché ci hai sempre fornito le risorse

con le quali nutrire il mondo intero

se solo le usassimo saggiamente.


Non possiamo semplicemente pregarti, o Signore,

di sradicare il pregiudizio,

perché ci hai già donato gli occhi

con i quali vedere il bene in tutti gli uomini

se solo li usassimo rettamente.


Non possiamo semplicemente pregarti, o Signore, di por fine alla

 disperazione, 

perché ci hai già dotato di un profondo intelletto con il quale

scoprire cure e rimedi,

se solo lo usassimo costruttivamente.


Ti preghiamo invece, o Signore,

per l'energia, la risolutezza e la forza di volontà,

per agire anziché pregare solamente,

per trasformarci anziché desiderare semplicemente.

(Jack  Riemer, Likrat Shabbat)


Per la Comunità cristiana di base di Via Città di Gap, Pinerolo,

Anna Vallone e Maria Grazia Bondesan

20 luglio 2021