martedì 27 luglio 2021

LIBANO


Avere le mestruazioni e il portafogli vuoto


Nagham Charaf, Raseef22, Libano

La prima settimana di ogni mese compro un pacco da dieci assorbenti. Li uso nella prima parte del ciclo, gli ultimi giorni uso pezzi di stoffa vecchia”. Così Roaa, 24 anni, racconta le sue difficoltà a procurarsi prodotti per le mestruazioni in mezzo a un devastante collasso economico. Roaa lavora in un negozio di abbigliamento e con l’attuale tasso di cambio il suo salario mensile di 800mila lire libanesi equivale alla misera somma di 38 euro. Tutti i prodotti per le mestruazioni sono venduti in dollari o al prezzo equivalente in lire libanesi.

Roaa paga 450mila lire per l’affitto e usa il resto per i beni essenziali. Le avanza poco per comprare altro, incluso quello di cui ha bisogno per il ciclo. “Ho dovuto fissare le priorità", spiega. “Dovevo rinunciare al trasporto pubblico o agli assorbenti, al detergente intimo e agli antidolorifici. Ho scelto di sacrificare il mio benessere fisico e psicologico per sei giorni al mese".

Nel 2020, all’inizio della crisi, il ministero dell'economia ha annunciato un’iniziativa per garantire ai cittadini prezzi agevolati su trecento beni giudicati essenziali, tra cui però non rientravano gli assorbenti. I negozi poi hanno aumentato i prezzi. Così il collasso economico del Libano è arrivato fino all’utero delle donne.

Oggi il prezzo di un pacco di assorbenti oscilla tra le 12mila e le 24mila lire libanesi (tra 6,7 e 13,4 euro) a seconda del tipo e della marca, mentre prima della crisi costava cinquemila lire (2,8 euro). I prezzi variano anche da un negozio all'altro: alcuni si sono accaparrati tipologie che non si trovano più in circolazione e le vendono a prezzi ancora più alti, altri esauriscono le scorte basandosi sui vecchi prezzi. Un bene essenziale per le donne è trattato come una fonte di denaro facile o come qualcosa d’irrilevante. Così molte libanesi non possono più permettersi i costi del ciclo. La povertà mestruale consiste nell’impossibilità per le donne di assicurarsi i prodotti sanitari e per l’igiene personale, o anche solo acqua a sufficienza per lavarsi. Un rapporto pubblicato dall'ong Plan international nell'aprile 2020 mostra che, su un gruppo di 1.100 adolescenti siriane e libanesi residenti in comunità vulnerabili, il 66 per cento non riusciva a comprare gli assorbenti. Secondo il gruppo Girl up Lebanon, che fornisce servizi sociali alle libanesi, “avere un utero in Libano costa almeno 200mila lire al mese”.

Nascoste in casa

I ginecologi suggeriscono di sostituire il detergente intimo con lo yogurt, un rimedio naturale in grado di mantenere la vagina sana e curare le infezioni, dato che contiene probiotici e nutrienti. Chi non può permettersi neanche questi prodotti continua a cercare alternative. Soraya, 84 anni, racconta che da giovani lei e le sue amiche lavavano in segreto i pezzi di stoffa che usavano durante il ciclo. “Li mettevamo in una pentola di acqua bollente per pulirli e disinfettarli, poi li stendevamo ad asciugare. In quei giorni restavamo a casa o ci tenevamo a distanza dagli altri".

Oggi, decenni dopo, una grande maggioranza di donne torna a nascondersi in casa durante il ciclo e calcola il prezzo di ogni assorbente. Questo perché il governo libanese è espressione di un sistema profondamente patriarcale che non prende in considerazione i diritti delle donne in tempo di crisi, e perché i commercianti fanno profitti a spese delle donne.

Internazionale 16 luglio