mercoledì 20 ottobre 2021

Adagio adagio

Il terzo racconto è una bella pagina del Piccolo Principe:

"Buon giorno", disse il piccolo principe.

"Buon giorno", disse il mercante.

Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete. Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva più il bisogno di bere.

"Perché vendi questa roba?" disse il piccolo principe.

"E' una grossa economia di tempo", disse il mercante. "Gli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano cinquantatré minuti alla settimana".

"E che cosa se ne fa di questi cinquantatré minuti?"

"Se ne fa quel che si vuole…".

"Io", disse il piccolo principe, "se avessi cinquantatré minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana…"

Questo racconto non cessa di stupirci. Il mercante rappresenta la nostra mentalità che ci porta a correre per fare tante cose, perdendo spesso la capacità di apprezzarle. Per apprezzare ci vuole tempo. Non viene spontaneo. Ci si deve allenare. Come avviene se cammini cinquantatré minuti verso una fontana, sentendo da lontano lo scroscio dell'acqua. A mano a mano che ti avvicini cresce la tua sete, pregusti il momento in cui toccherai l'acqua, il momento in cui la porterai alle labbra, il piacere di quella freschezza che ti invaderà. Gusto e fretta non vanno d'accordo. Senso della vita e fretta non si trovano. Per gustare, apprezzare, ci vuole tempo. Ecco: il tempo dedicato alla spiritualità non è tempo sprecato. Ci allena a "vedere" la vita, a gustarla, a trovarne il senso.

(Racconto tratto dalla lettera pastorale del vescovo di Pinerolo - Derio Olivero)