martedì 19 ottobre 2021

Allenare l'orecchio

Un secondo racconto dice così:

Molti anni fa, in una grande metropoli degli Stati Uniti, arrivò un uomo abituato a vivere in campagna. Doveva andare a far visita ad un suo amico, che da anni abitava in un enorme grattacielo. L'amico lo portò a visitare la città. Attraversarono piazze enormi e strade trafficatissime. Ovunque un rumore assordante. Ad un certo punto l'uomo che arrivava dalla campagna disse all'amico: "Attento, fai silenzio… si sente il canto di un grillo". L'amico sorrise. Poi aggiunse: "C'è un rumore forte di automobili, bus, clacson, frenate… non è possibile sentire il flebile canto di un grillo". Imperterrito l'uomo si spostò di qualche metro, proprio dietro il palazzo. Lì c'era un cancello che portava ad un piccolo giardino. Superato il cancello arrivò nitido il canto del grillo. L'uomo concluse: "Non si ode se non ciò che si è abituati ad ascoltare".

Che bello! Chi non ha mai ascoltato il canto dei grilli non riesce a distinguerlo fra tanti suoni. Si ferma ai rumori del traffico, più forti e, soprattutto, a lui più familiari. Così succede a noi. Ci abituiamo a certe parole, a certi concetti, a certi suoni, a certe verità… e ci sfugge una grossa fetta di realtà. Curare la spiritualità significa curare la nostra capacità di ascoltare il silenzio, di ascoltare la coscienza, di ascoltare i sentimenti, di ascoltare il creato. Significa scavare sotto la superficie, sotto il chiaro e distinto. Significa mettersi con attenzione in ascolto della Parola di Dio.

(Racconto tratto dalla lettera pastorale del vescovo di Pinerolo - Derio Olivero)