mercoledì 6 ottobre 2021

UN PIANO ANTI SOLITUDINE

Guardiamo i dati dell'istituto Toniolo: se si sommano assieme i tassi di descolarizzazione e di assenza di formazione universitaria o tecnica, con quelli dell'abbandono del progetto di metter su famiglia, ne risulta un quadro preoccupante per i giovani tra i 18 e i 34 anni.

Il rapporto spiega anche come con l'emergenza sanitaria, molte donne abbiano contemporaneamente deciso di smettere di cercare lavoro e di tentare di avere un figlio.

Per quanto riguarda gli anziani siamo ancora nel pieno della dialettica tra Rsa, case di riposo e cittadini: non ovunque è concesso il diritto di visita ai parenti; quando lo è gli orari sono spesso improbabili (come la mattina quando la gente lavora), per renderlo de facto impraticabile.

Il risultato è l'aumento della solitudine tra gli anziani ospiti, la quale da sola è in grado di ridurre la vita. Un fatto è incontrovertibile: lasciati soli si muore prima.

Infine anche sullo smartworking c'è da fare una riflessione attenta: per molte persone i rapporti interpersonali sul luogo di lavoro sono l'unica forma di relazione e socialità davvero vissute. Iniziare a limitare la presenza può avere come contraccolpo l'acutizzarsi di comportamenti di isolamento, forme psichiche e simili patologie. Per tutto il paese il recovery non deve essere soltanto materiale ma anche relazionale, conviviale e psicologico.

Mario Giro – Domani 27/09