lunedì 15 novembre 2021

La lotta per i diritti è appena iniziata

Antonella Borighian – Bari

 

Sono la mamma di un ragazzo transgender e in questi anni, da quando c'è stato il suo coming out, abbiamo affrontato tutti i passi che il percorso impone, cercando l'equilibrio che i nostri stereotipi minavano. Per noi ci sono stati momenti di grande sofferenza e paura. La paura è un sentimento utile quando devi sfuggire dai pericoli, ma è anche ciò che ci paralizza davanti all'ignoto, allo sconosciuto, all'altro da me. Questa paura l'abbiamo pian piano trasformata in conoscenza e consapevolezza. Sempre c'è stato l'amore e la vicinanza a nostro figlio; è stato quello il motore che ci accompagna in un percorso che è innanzitutto di conoscenza. Dovevamo scegliere: rimanere legati al pregiudizio, ancorati alle nostre certezze e negare a oltranza la realtà che avevamo sotto gli occhi e che richiedeva un riconoscimento, oppure darci una possibilità di crescita e riconoscere negli occhi di mio figlio e di tutte le persone come lui gli stessi bisogni e lo stesso desiderio di felicità che era il nostro. La conoscenza è ciò che manca a tante persone dal cervello e soprattutto dal cuore piccolo. Come si può essere così chiusi, come si può non vedere che la comunità Lgbt è fatta di persone che hanno famiglie che a loro volta vivono difficoltà e paure e allo stesso tempo le affrontano? A cosa hanno pensato i senatori che hanno applaudito al mancato riconoscimento di un diritto, al disconoscimento di persone?

Come molti hanno affermato in questi giorni, tutto questo ha il sapore di una battaglia persa. Le battaglie le combattono i guerrieri e da guerrieri torneranno a difendere ciò che amiamo, perché al contrario di quei piccoli personaggi noi abbiamo cuore e testa grandi.

 

Domani 2/11