lunedì 21 marzo 2022

IN MEMORIA DI ERNESTO BALDUCCI

 Ernesto Balducci (1922-1992) è l'uomo e il cristiano che diede un contributo di massimo valore alla nuova cultura cristiana e umanistica e planetaria nel secondo Novecento, cultura alla quale abbiamo cercato di nutrirci anche noi. Per ricordarlo, con profonda gratitudine anche per l'amicizia con cui ci trasmise coraggio e sostegno, ascoltiamo di nuovo, in questa piccola antologia, alcune delle sue parole (tra le tante che potremmo riproporre) che allora abbiamo raccolte e conservate come indicazioni lucide e preziose e così sono anche oggi. 

Il Foglio n.484

Una Piccola Antologia di Ernesto Balducci
a cura di Enrico Peyretti 


Cambiamento:"Ma puo' l'uomo mutare? Diventare artefice della propria genesi? Lo puo', perche' se, liberandoci dal concetto di natura umana come di un modello statico, osserviamo la storia della specie sull'intero asse evolutivo,

vediamo che il cambiamento e' la sua vera legge naturale".

(La terra del tramonto, Edizioni cultura della pace, San Domenico di Fiesole

(Fi) 1992, p. 37).

Poesia:"La nostra si chiama civilta' della comunicazione ma in realta' e' la civilta' della trasmissione. Solo la poesia, quando c'e', viene a interrompere le trame delle parole e delle immagini che chiedono da noi non l'interazione creativa ma il consumo passivo. Allora le parole immerse nella tensione dell'uomo inedito che aspira a un mondo misurato su di se' perdono

la loro inerte disponibilita' all'uso e si caricano di un senso segreto (di "indefinito", diceva  Leopardi) che ci trascina, se abbiamo orecchie e abbiamo occhi, in quella patria dell'essere di cui l'uomo inedito conserva la nostalgia, o, per meglio dire, la speranza".

(La terra del tramonto, Edizioni cultura della pace, San Domenico di Fiesole

(Fi) 1992, p. 57).