venerdì 25 marzo 2022

Si parla troppo poco di Alzheimer e di anzianità

Valentina Paggini

 

Mi chiamo Valentina, ho 33 anni e sono una caregiver, da molti anni, di mia madre malata di Alzheimer e prima di altre patologie invalidanti. Quindi si può dire che mi prendo cura di lei da quando ero poco più che ventenne, senza contare il fatto che durante la mia adolescenza ho aiutato mia madre a prendersi cura a sua volta di mia nonna, anche lei con demenza. Premesso che apprezzo molto quando una persona con molta visibilità qual è Selvaggia Lucarelli racconta questo tipo di esperienze, visto che di Alzheimer e di anzianità si parla ancora davvero troppo poco e spesso male, purtroppo però non riesco a leggere in quelle parola la stessa mia storia. Non riesco, insomma, a immedesimarmi del tutto con lei perché io non posso e non potrò mai permettermi il tipo di assistenza – Rsa, cure domiciliari o badanti – che invece possono permettersi persone economicamente avvantaggiate. E, come sanno bene altre migliaia di caregiver come me, uno dei problemi più grandi da affrontare dopo la devastazione della notizia della malattia, sono proprio i costi tropo alti, addirittura inaccessibili a molte famiglie, che ha il lavoro di cura in tutte le sue accezioni: dall'acquisto di farmaci, al carico emotivo, fino al completo stravolgimento della propria vita in termini sia lavorativi che di affetti, che mentali.

Ci dovrebbe essere molta più attenzione, competenza, e molti più spazi informativi e di supporto alle famiglie e, ovviamente alle migliaia di malati e malate di Alzheimer in Italia.

Domani 18/3