Le scuole clandestine dell'Afghanistan
Bisogna
raccontarlo in tutte le scuole, farlo sapere, far vedere i video girati
di soppiatto. In Afghanistan le bambine vanno a scuola di nascosto,
frequentano le scuole clandestine.
Istruirsi è un reato. Essere donne è un
peccato.
Guardare al futuro è un crimine perseguito dalla legge. E tutto
questo è un'offesa per tutta l'umanità e non può lasciarci inerti. E
come non commuoversi davanti a famiglie determinate anche a correre più
di qualche rischio pur di vedere le proprie figlie più pronte alla vita?
A rischiare più di tutte sono le insegnanti. Donne anche loro! E' una
sfida all'oscurantismo e alla negazione del diritto ad aprire gli occhi
sulla vita.Per questo non bisogna scoraggiarsi dal provare a creare
tavoli di dialogo internazionale con i talebani e a tentare di ottenere
ciò che sarebbe normale.
Magari in cambio di aiuti. Può apparire ingenuo
ma qualcosa bisogna fare. E poi non smettere di raccontarlo. A tutti ma
soprattutto ai ragazzi e alle ragazze per i quali svegliarsi e preparare
la cartella o lo zaino con i libri per la scuola è la cosa più normale
del mondo, e forse, non si ha molta voglia! E un grande grazie alle
inviate e agli inviati delle varie testate in quel paese anomalo che è
diventato l'Afghanistan e che ci fanno giungere il grido di chi non si
rassegna e non si piega all'ignoranza e alla violenza.
Tonio dall'Olio
Mosaico dei giorni
9/2/2022