Un ricordo di Franca Long, donna impegnata che ha fatto la differenza
Maria Bonafede
Riforma 6 aprile
Ho
conosciuto Franca Long tanti anni fa: era la signora che ascoltavo e
ammiravo da lontano quando studiavo alla facoltà valdese a Roma e la
sentivo parlare in convegni e incontri nei luoghi ampi del
protestantesimo italiano. Che l'ascoltassi dalle balconate del Sinodo o
nelle assemblee della Fcei o nei convegni in aula magna o a Com-nuovi tempi,
Franca diceva sempre qualcosa che rimaneva. Questa era Franca: una
credente italiana valdese, certo legata e iscritta nella sua comunità di
piazza Cavour a Roma ma cittadina dell'evangelismo federato italiano,
più che della sua parrocchia. E cittadina della società civile in cui ha
vissuto sempre in prima persona.
Sapeva scrivere parlare e ragionare sui
grandi temi dell'etica e della politica, del sindacato e delle
donne.
Sapeva appassionarsi e impegnarsi e faceva sul serio qualunque
cosa facesse ed era una che sapeva fare obiezioni e domande critiche
anche e soprattutto a chi riconosceva all'interno della sua stessa area
di pensiero.
Negli anni, nei decenni di
amicizia di lavoro con lei mi è rimasta sempre una grande stima per la
sua curiosità intellettuale e per la sua capacità di riflettere
interrogarsi e osava a parlare solo se aveva qualcosa da dire.E diceva
cose originali, dense di etica e di evangelo, aperte, capaci di
dialogare in profondità, schierate ma mai faziose, intelligenti e colte
di una cultura sedimentata negli anni di letture che si articolavano con
i suoi pensieri.
E sapeva ascoltare e riconoscere se c'era da imparare e
da chi.Ma Franca sapeva anche vivere con simpatia e slancio gli affetti
familiari e le amicizie, godersi una passeggiata o una vacanza con il
marito Sandro Mazzarella e con i loro amici e le chiacchiere semplici
con sua sorella Carla e l'enorme affetto pugnace della mia amica
Daniela, sua figlia.
Nella vita di
ciascuno di noi e di ognuno ci sono persone che ti rimangono dentro, il
cui esserci per te ha fatto la differenza.
Franca è stata questo per me,
nello spronarti alla predicazione, nel commento dei testi biblici e nel
confronto delle interpretazioni, nel saper ridere di se stesse e delle
cose, dell'incoraggiamento che da lei ho ricevuto sempre. Voglio dedicare
al suo ricordo, agli anni forti della sua vita e a quelli fragili,
struggenti e lunghi della sua malattia, un testo biblico cui ho pensato
tante volte pensando a Franca in questi ultimi tempi e a cui vado in
questi giorni tristi in cui assiste impotente a guerra, morte e sfoggio
di potere: "Io sono persuaso-scrive Paolo-che ne morte, né vita, né
angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né
altezza, né profondità, né alcuna altra creatura potranno separarci
dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore" (Romani
8,38-39). Quello che mi colpisce è che l'apostolo voglio entrare nel
merito, che non si accontenti di riassumere dicendo vita e morte.
Ci sono
esperienze nella vita umana, nella nostra e nell'altrui vita che è
necessario nominare, che bisogna aver il coraggio di immaginare per
entrare nel merito, per provarle davvero, per esistere lo rinfaccia o
prenderne le distanze… "Presente, futuro, potenze, altezza e profondità, principati, altre creature" come
a dire che la morte non è necessariamente il male più grande, l'unico
che può far tremare l'abilità: penso alla malattia quando divento
umiliante, alla sofferenza insopportabile e al senso di impotenza che mi
assale quando non riesco ad alleviare la sofferenza altrui.
Ma
penso anche al potere politico quando riesce ad annientare individui,
coscienze e mi spaventa la sua capacità di illudere e convincere. Penso
alle molte esistenze fiaccate dall'indigenza e dalla disperazione.
Ma
penso anche al benessere quando si fa arrogante, il senso di
soddisfazione e di vittoria di chi si pensa fuori dalla mischia, salvo
per sempre.
E ringrazio il Signore per queste parole dell'apostolo che ci
danno contezza della complessità dell'esistenza che aspetta cose future
attraversando "altezze, profondità i principati e altre creature…".Paolo
ci offre la sua fiducia "pensata" per includerci in quell'amore di
Cristo che niente e nessuno ci può togliere.
Che la memoria di Franca ci
sia di benedizione.