venerdì 3 giugno 2022

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Comunità  cristiana  di  base  di  via  Città  di  Gap,  Pinerolo

NOTIZIARIO DELLA CASA DELL'ASCOLTO E DELLA PREGHIERA


N° 91 giugno '22



 

In evidenza:

     INCONTRI COMUNITA' IN SEDE E SU MEET

- 31/5 ore 21: inc. con don Giovanni Piumatti  

- 5/6 ore 10: eucarestia

- 7/6 ore 21: incontro con Luigi Sandri

- 16, 23 e 30/6 ore 18: incontri di preghiera

- 21/6 ore 21: eucarestia

- 28/6 ore 21: gruppo biblico

- 28/6 ore 21:45: assemblea comunitaria

    NOTIZIE DA GRUPPI E COLLEGAMENTI

- Camminata interr. "Insieme per la Terra"

     RECENSIONI E SEGNALAZIONI

- L. M. Epicoco, La scelta di Enea  

     SPUNTI PER MEDITARE E RIFLETTERE

- Riflessione durante camminata interreligiosa

    DALLA NOSTRA COMUNITA'

- Questa comunità

APPUNTAMENTI COMUNITA' IN SEDE (v.Città di Gap)

E SU MEET

NB: Il 5 giugno alle ore 10 si svolgerà l'ultima eucarestia domenicale, usando l'usuale link meet.google.com/vpu-vkkh-wfm. A partire dal 7 giugno tutti gli incontri comunitari (comprese le eucarestie) si svolgeranno il martedì alle ore 21, utilizzando il link meet.google.com/qpe-wfjz-cdp.  A partire da giovedì 16 giugno gli incontri si svolgeranno in modalità mista (in presenza e su meet): chi vuole partecipare in presenza si ritroverà nella nostra sede di via Città di Gap, 13, da cui ci collegheremo con gli amici e le amiche che non possono presenziare perché troppo distanti.

     MARTEDI' 31 MAGGIO h21 – Inc. con don G. Piumatti sul tema "Parliamo dell'Africa"

     DOMENICA 5 GIUGNO h 10 – Eucarestia (preparano Anna, Fernanda e Sergio Serafini)

     MARTEDI' 7 GIUGNO h 21 – Incontro con Luigi Sandri sul tema "Il caso Ucraina: una maledizione. La divisione nella chiesa ortodossa. Storia ed attualità."

     GIOVEDI' 16 GIUGNO h 18/18:30 – Incontro di preghiera (prepara Manuela B.). Il link sarà inviato all'indirizzario della comunità nei giorni precedenti all'incontro.

    MARTEDI' 21 GIUGNO h 21 – Eucarestia (preparano Valter P.)

     GIOVEDI' 23 GIUGNO h 18/18:30 – Incontro di preghiera

     MARTEDI' 28 GIUGNO h 21 – Gr. biblico: Deuteronomio cc.29-30 (prepara Fiorentina C.)

     MARTEDI' 28 GIUGNO h 21:45/22:30 - Assemblea comunitaria

     GIOVEDI' 30 GIUGNO h 18/18:30 – Incontro di preghiera

ALCUNI APPUNTAMENTI con Franco Barbero

    VENERDI' 10 GIUGNO dalle ore 16,45 alle ore 18,30 – Corso biblico a Torino: in presenza presso la sede sopra la libreria Claudiana (via Principe Tommaso 1), leggiamo i vangeli apocrifi di Maria e di Filippo.

    SABATO 18 GIUGNO dalle ore 16:30 – Torino Pride 2022: corteo per le vie del centro con partenza da corso Principe Eugenio.

    NB: le date degli incontri mensili degli altri gruppi saranno comunicate appena possibile sul blog di Franco Barbero.

NOTIZIE DA GRUPPI E COLLEGAMENTI

Camminata per dialogo interreligioso "Insieme per la Terra"

Il 28 maggio abbiamo partecipato come comunità (eravamo in 6) alla camminata per il dialogo interreligioso sul tema "Insieme per la Terra".

Abbiamo camminato per 6 Km nei boschi di Prarostino, un luogo veramente adatto per riflettere e meditare insieme su questo tema.

Nel corso della camminata, condotta in silenzio, abbiamo fatto 4 pause per potere ascoltare i contributi proposti dai nove gruppi che hanno partecipato all'iniziativa: associazione "Scuola diffusa del silenzio", chiesa cattolica di Pinerolo, chiesa valdese di Pinerolo, comunità "Laudato Si" di Pinerolo, istituto buddhista "Soka Gakkai" di Pinerolo, comunità cristiana di base "V. Città di Gap" di Pinerolo, comunità cristiana di base "Viottoli" di Pinerolo, leader spirituale della tradizione Lakota-Sioux Oglala e presenza Sufi di Bobbio Pellice.

RECENSIONI E SEGNALAZIONI (a cura di Franco Barbero)

Luigi Maria Epicoco, La scelta di Enea

Un libro che si legge sulla scia degli ultimi scritti di Massimo Recalcati. I grandi miti del passato rivivono e nel tempo della stanchezza e delle passioni tristi, offrono un invito a guardare avanti con coraggio e fiducia. C'è un salutare la "casa" del nostro passato per vedere nascere altre "terre" altri "mondi". Queste pagine contengono riflessioni e osservazioni affascinanti, per quanto un po' ripetute a iosa, tanto da diventare luoghi comuni.

Qua le là trovi perle di saggezza, come quando parla della vecchiaia, del sapersi mettere in disparte per lasciare spazio ad altre persone e a diverse esperienze, come saper accogliere e far tesoro di una testimonianza senza vincolarsi alla ripetizione della medesima esperienza.

Ma, quando si sfiora la possibilità di inoltrarsi in un terreno che tocchi qualche punto dogmatico, il nostro Autore sembra scostarsi dalla coraggiosa scelta di Enea e non si inoltra mai in mare aperto, nei terreni scottanti della ricerca esegetica, dogmatica, storica. Qua e là affiora una prudenza che non inquieta nessuno e Interpella le persone senza mai toccare le "strutture" del pensiero dogmatico, cristologico, mariologico.

 Mi aspettavo che "la scelta di Enea" suscitasse anche, in un teologo, l'inoltro coraggioso su mari e terreni inediti.

Ma... oggi molti teologi scrivono bene di Wojtyla, di Ratzinger, e di Francesco e sanno che così trovano buona accoglienza in questa chiesa. Basta conoscere bene i punti da non toccare e poi si possono fare discorsi e chiacchiere su tutti gli argomenti possibili e immaginabili.

(in libreria per Rizzoli-Mondadori edizioni, Milano 2022, pp.190, €16)

SPUNTI PER MEDITARE E RIFLETTERE

Riflessione durante la camminata interreligiosa

Noi siamo oggi viandanti in un viaggio che abbiamo scelto di compiere. Non tutte le volte, purtroppo, partire o/e restare sono decisioni libere e felici. Oggi sappiamo che esiste una restanza, cioè un felice restare nella propria terra, cultura, religione e tradizione che viene negata a molte persone.

La guerra, la miseria, la violenza, la fame rendono impossibile restare e occorre fuggire, cercare un altrove in cui vivere punto spesso questa restanza negata è fonte di infinite lacerazioni, di ferite affettive di sofferenze sono profonde come se si fosse costretti a tagliare con le proprie radici.

Penso soprattutto a chi ama una terra, una tradizione e viene espulso, costretto a partire verso l'ignoto e, un mettersi in mare tra mille insicurezze, in una tragica geografia del dolore. Libertà significa non essere mai cacciati dal potere o dalla miseria, ma anche non essere mai costretti a restare perché la costrizione può trasformare una casa in una prigione e tagliare le ali verso un futuro diverso.

Molti spunti al riguardo si trovano, con ampia bibliografia in: "La restanza", di Vito Teti, ed. Einaudi.

Franco Barbero

La memoria decisiva

"L'uomo che assiste alla fine di un mondo possiede soltanto ciò che ha perso; la memoria del mondo perduto diventa decisiva per affrontare un mondo nuovo. Colui che pensa di essere immune dal proprio passato, il retorico dell'anti-nostalgia, resta spesso ancorato all'universo scomparso, incapace di trovare e percorre nuove strade. Chi invece ha un punto di partenza, a cui ritorna con la memoria, sa mettersi in viaggio per cercare nuove direzioni",

Vito Teti, "La restanza", ed. Einaudi, p.124

L'Africa fuori dai luoghi comuni

Impossibile riportare tutte le informazioni che don Giovanni Piumatti ci ha trasmesso e le domande che le sue parole hanno suscitato. Sull'Africa, che i poteri continuano a sfruttare "con un colonialismo mascherato peggiore di quello dei secoli passati".

Regna il silenzio. Bruxelles pensa agli USA e all'Europa. Il dramma dell'Ucraina occupa la scena su TV e giornali e le notizie vengono confezionate secondo gli interessi degli Stati Uniti e della NATO.

La narrazione ufficiale è fabbricata a tavolino con una sfrontatezza che non credevamo possibile. L'inesistente resistenza ucraina è un gioco tra un Putin delirante e violento e un presidente ucraino, burattino del palcoscenico NATO - USA.

Prima di tutto, bisogna portare l'Africa fuori dal silenzio in cui la politica USA ed Europea l'hanno confinata per poter continuare, in modi diversi, la politica coloniale.

Grazie, don Giovanni, di Africa parleremo ancora per combattere pregiudizi e ingiustizie.

Franco Barbero

Inno africano

Una finestra aperta su un grande orizzonte… Sole, luce, panorami… e tanta gente.

Forse riusciamo anche noi ad aprirne una: vogliamo vedere, vogliamo darvi la possibilità di vederci.

In un mondo dove si costruiscono muri, si chiudono le porte, si stampano passaporti elettronici, non per far passare meglio, ma per bloccare e per chiudere.

Ebbene noi ci diamo da fare per aprire: con finestre, ponti, spazi, luce, sapendo che voi avete lo stesso desiderio.

Qui (nel terzo mondo!) abbiamo troppe cose belle: elefanti, gazzelle, leoni, uccelli… tramonti, savane, fiori… e soprattutto tanta gente meravigliosa…

Non possiamo tenere questa ricchezza solo per noi, è un dovere falla conoscere, condividerla.

Padiri G., MUHANGA, parole e storie d'Africa

2 giugno - Festa della Repubblica: discorso di Piero Calamandrei

Mettiamola così, allora: il fascismo non venne dal nulla. Non fu per caso che, un giorno, un tale di nome Benito Mussolini si alzò in piedi e dichiarò la fine della libertà. Fu piuttosto un lento processo di disumanizzazione, disinteresse, paura dell'altro. Di umiliazione, corruzione, soffocazione quotidiana, sorda e sotterranea disgregazione morale. Non si combatteva più nelle piazze, dove poliziotti e governanti avevano ormai bruciato ogni simbolo di libertà sostituendolo con la necessità di sicurezza e uomini armati agli angoli delle strade, ma si tentava di resistere in segreto. La resistenza, e con essa la libertà, si esercitava nel buio angusto di certe tipografie, dalle quali dal 1925 uscivano i foglietti clandestini, nell'umidità dei banchi delle università che ancora credevano nell'istruzione critica, nel freddo prepotente e malsano di certe sbarre di prigione da cui risuonavano le voci che tutt'oggi, con non poca difficoltà, si levano ancora tra il vento. Una resistenza sorda ma che per questo fu la più difficile, la più dura, la più tormentata e benedetta.

Dopo venti anni di tentativi, una immensità volontaria di gente umile, fino a quel momento silente e apparentemente immobile a cui era stata impedita qualsiasi azione, decise che era giunto il momento di riprendersi l'aria che era stata tolta. E nel profumo fresco delle montagne, da certe altezze in cui il terrore non può arrivare, nell'ansiosa necessità di sentirsi fratelli e sorelle di una stessa rivoluzione, decisero che era giunta l'ora di porre fine al regime e riprendersi il senso della democrazia. Il senso del governo del popolo. E allora via tutti i tiranni, i privilegiati, gli usurpatori, gli squadristi, gli approfittatori, i corrotti, i forti con i deboli. E via ad aprire le porte ad una Repubblica fondata sul lavoro, sul popolo, sulla libertà e la volontaria collaborazione tra uomini e donne.

Mettiamola così, allora: il fascismo non venne dal nulla e nemmeno la Resistenza. E, dopo di lei, nemmeno la Costituzione. «In queste celebrazioni che noi facciamo della Resistenza di fatti e di figure di quel tempo, noi ci illudiamo di essere qui, vivi, che celebriamo i morti. E non ci accorgiamo che sono loro, i morti, che ci convocano qui, come dinanzi a un tribunale invisibile, a render conto di quello che in questi dieci anni possiamo aver fatto per non essere indegni di loro, noi vivi. […] Noi sentiamo, quasi con la immediatezza di una percezione fisica, che quei morti sono entrati a far parte della nostra vita, come se morendo avessero arricchito il nostro spirito di una presenza silenziosa e vigile, con la quale ad ogni istante, nel segreto della nostra coscienza, dobbiamo tornare a fare i conti. Quando pensiamo a loro per giudicarli, ci accorgiamo che sono loro che giudicano noi: è la nostra vita, che può dare un significato e una ragione rasserenatrice e consolante alla loro morte; e dipende da noi farli vivere o farli morire per sempre.

Mettiamola così, infine: il fascismo non venne per caso, fu un processo di disumanizzazione ed un atto di volontà di un uomo solo. La Resistenza non venne per caso, fu il contributo di uomini e donne che con tanti piccoli gesti si ribellarono all'indifferenza in cui erano stati confinati. E la Costituzione fu la figlia voluta e desiderata di tutti e tutte loro, che insegnarono al mondo intero che una nuova etica della politica era possibile. «Bisogna in tutta Italia spezzare nello stesso modo questa crosta di tradizionale feudalesimo e di inerte conformismo burocratico che soffoca la nostra società: e ritrovare sotto la crosta spezzata il popolo vivo, il popolo sano, il popolo fertile, il popolo vero del nostro Paese: e le tradizioni di saggia e umana equità che esso ha conservato dai lontani millenni.

Piero Calamandrei

Cosa significa preghiera?

Cosa significa preghiera? La preghiera è l'esperienza di un incontro più o meno cosciente con il Tu divino. Quali parole riempiano questo incontro e quali immagini aiutino ad esprimerlo è secondario.

Può essere espresso in termini più eteronomi o più teonomi. Nella preghiera, l'opposizione tra eteronomia e teonomia non è più significativa. Poiché le immagini non sono al centro della questione: sono solo stampelle.

Il centro della questione è l'incontro che abbiamo previsto. Abbiamo bisogno di stampelle per giungere là dove vogliamo arrivare, ma non appena siamo arrivati possiamo buttarle via. La preghiera non comporta il pericolo, così intrinseco alla speculazione teologica, di tentare di afferrare Dio. Chi prega non vuole capire Dio, vuole incontrarlo. In certo senso è simile al linguaggio degli innamorati, perché è anche un metalinguaggio, un linguaggio in cui le parole sono semplicemente la personificazione di rapporti e sentimenti e non hanno lo stesso ruolo che hanno nel linguaggio quotidiano. Sono la busta, non la lettera che è in essa.

Roger Leanaers, "Il sogno di Nabucodonosor", ed. Massari, p.254

Se la gerarchia sapesse ascoltare

"In alcuni luoghi ci sono ancora gruppi giovanili cattolici attivi e una vita parrocchiale che funziona grazie alla dedizione di fedeli valorosi. Ma la Chiesa sembra scomparire sempre più dalla coscienza delle giovani generazioni. Non ci si arrabbia nemmeno più per l'arretratezza della gerarchia in così tante questioni che riguardano la morale e il dogma.

Non ci si interessa più della chiesa, che per la vita di molti giovani è ormai priva di significato. Ma in vaticano quasi non ci si accorge di questo. Ci si vanta dei numerosi pellegrini, anche se molti di loro sono semplici turisti, e si ritiene che la gioventù sia quella che incontra il papa alle giornate mondiali".

Hans Kung, Salviamo la Chiesa, ed. Rizzoli, p.23

Un ricordo di Santina Portelli dal Guatemala

Anche in Guatemala centinaia di ragazze e ragazzi di strada piangono perché Santina non potrà più comunicare con loro, ma allo esteso tempo esprimono la loro gratitudine e felicità di avere avuto una amica come lei che li comprendeva come se fosse stata anche lei una ragazza ribelle di strada con tanta voglia di vivere, di essere felice in una società giusta è ugualitaria, piena di amicizia. Lo spiega molto bene Quenia Guzmán Guevara del Movimento delle ragazze e ragazzi di strada del Guatemala.

"Santina ti ringrazio per la grande lezione di vita che mi hai dato quando ci siamo incontrate la prima volta nel 2007.

Mi hai aperto le porte della vostra casa e del vostro cuore: mi avete fatto capire meglio che uno può vivere felice anche se è stato maltrattato, umiliato e respinto perché viveva nella strada.

Ci hai capito perché avevi vissuto esperienze simili e avevi lottato per fare riconoscere i tuoi diritti e quelli di tutti gli esclusi senza arrenderti mai.

Ci hai insegnato ad essere creativi e sereni nella nostra ribellione. Grazie per avere ricevuto nella tua casa molte/i ragazze/i di strada e per avere appoggiato in mille modi il movimento delle ragazze e ragazzi di strada del mio Paese, il Guatemala" (Quenia).

Bastò anche a noi incontrarla poche volte per sentirci coinvolti dalla sua passione solidale con chi fa più fatica a vivere.

Fiore e Franco

Quanto siamo lontani da Gesù

"Per misurare tutto il contrasto esistente tra gli inizi e oggi, dobbiamo guardare a Colui che davanti a noi percorre le strade della Galilea e della Samaria verso Gerusalemme, senza casa, unendosi a chiunque. Se avesse avuto in mente di giungere alla situazione odierna, avrebbe potuto fondare un santuario nel deserto e di mandare in giro i suoi missionari. Né i giudei né i romani, né i greci avrebbero avuto nulla da ridire contro un nuovo culto.

Ma ci deve essere qualcosa di sbagliato nella nostra azione, se ci troviamo in un tale contrasto con Gesù. Le chiese non vogliono sentirsi dire che il mondo è stufo di culti, e che invece troverebbe Gesù inquietante, scandaloso, liberatorio, se soltanto riuscisse a scorgerlo".

E.Kasemann, Appello alla libertà, Claudiana Editrice, 1968-1972, pag,142

Donaci il tuo pane

Dona il tuo pane, Signore, a chi ha fame, dà fame di te, a chi ha del pane, perché Tu, Signore, puoi saziare il nostro desiderio.

Dona la tua forza a chi è debole, dà umiltà a chi si crede forte, perché Tu solo, Signore,

sei la nostra forza.

Dona la fede a chi dubita e dà il dubbio a chi crede di possederti, perché Tu solo, Signore, sei la verità.

Dona fiducia a chi ha paura e dà timore a chi ha troppa fiducia in se stesso, perché Tu solo, Signore, sostieni la nostra speranza.

Dona luce a chi ti cerca e conserva nel tuo amore chi ti ha trovato, affinché continui a cercarti, perché Tu solo, Signore, puoi perfezionare il nostro amore.

(tratto da "Terre nouvelle")

Stocamine, la storia infinita del "cestino tossico dell'Alsazia"

Circa 42.000 tonnellate di rifiuti pericolosi sono stoccate nel sottosuolo e rappresentano una minaccia a lungo termine per la falda freatica in Alsazia. Mentre il loro destino si oppone da vent'anni allo Stato e agli enti locali, i lavori di contenimento definitivo sono imminenti.

All'inizio dell'anno, il quotidiano L'Alsace ha chiesto al sindaco di Wittelsheim (Alto Reno) quale desiderio avrebbe esaudito nel 2022 se avesse avuto una bacchetta magica. "Metterò fine a questa storia di Stocamine!", rispose, senza esitazione Yves Goepfert, radunato a La République en Marche. Non molto tempo fa, i cartelli indicanti "città spazzatura" coprivano ancora le parole "città fiorita" all'ingresso di questa ex città mineraria di 11.000 abitanti, situata a un quarto d'ora da Mulhouse, con i suoi minatori sul frontone del municipio e le sue cicogne sul campanile della chiesa. Una distinzione che deve alla Stocamine, nota anche come "la pattumiera tossica dell'Alsazia". Sono vent'anni che questo caso avvelena la vita di Wittelsheimois e degli alsaziani.

Stéphane Mandard, "Le Monde Diplomatique", 6 maggio 2022 

Quanto mi manca…!

Sapessi, caro Silvestro, quanto mi manca l'eucarestia in presenza... Quanto mi manca il gruppo biblico nella sede della comunità, lì uno vicino all'altra... finalmente... Mi manca un mondo, cara Mirella...

A chi lo dici. Per me alzarmi, prepararmi e andare per il gruppo o per l'eucarestia in via città di Gap 13 è qualcosa che mi galvanizza. Penso, sai caro Silvestro, che saremo così puntuali e desiderosi, che non ci staremo tutti. Ma Franco ha garantito che, porte aperte e aggiunte alcune sedie, non avremo difficoltà.

Mi sembra improbabile quello che Carlotta lasciava intendere: "Ho paura che persino alcuni 'cantori' del gruppo in presenza, si siano un po' adagiati sul collegamento in rete, che ovviamente continuerà specialmente per chi è lontano".

"Stiamo a vedere... caro Silvestro: tu e io ci saremo eccome in totale presenza... Potremo anche arrivare un'oretta prima per dare una mano a chi prepara bene la sede in tutti i particolari dal tavolo al collegamento. A presto Mirella

Franco Barbero

Il rischio di insudiciarsi

Molti uomini, deboli o vili, ed in ogni caso egoisti, si seggono per non dover camminare.

E' meglio che tu rischi di insudiciarti un po' camminando, piuttosto che morire seduto.

Il valore dell'impegno non deriva dalla sua importanza umana, ma dal grado di presenza, di disponibilità e di amore che tu metti in quest'impegno.

Michel Quoist, "Riuscire", ed. Sei, Torino 1963

L'insuccesso

Ero prete da meno di un anno. Ricordo che, compiute alcune scelte nette, alcuni amici mi dissero: "Su questa strada non avrai mai successo e non farai carriera, devi cambiare il passo..."

Credo che fossero assai lungimiranti. Mi è proprio capitato così.

Ma non aver successo, non fare carriera sono due tratti della mia vita che hanno segnato le mie scelte e le mie esperienze. Forse questo "insuccesso" è stata per me una grande benedizione e spero di mantenermi nel più totale insuccesso fino all'ultimo dei miei giorni.

Sono debole: ho avuto nella mia lunga vita tante volte bisogno del "vento di Dio" per restare su questo sentiero dell'insuccesso.

Franco Barbero

DALLA NOSTRA COMUNITA'

Questa comunità

  • Saremmo davvero sordi e ciechi se non giungesse a noi l'eco della tragedia della guerra in Ucraina. Ma saremmo doppiamente sordi e ciechi se non ci accorgessimo che la parola guerra va coniugata al plurale, in contesti persino più tragici e dolenti, ancora più gravi. L'estate ci permette di rallentare un po' i ritmi della vita quotidiana e delle attività comunitarie, ma non possiamo sospendere per un momento la nostra attenzione a ciò che avviene vicino e lontano da noi.
  • La situazione, in sé enormemente complessa, è ulteriormente appesantita da una informazione che è a dir poco, a mio parere, funzionale alle dinamiche della guerra e totalmente subordinata al mercato delle armi. Non è casuale questa concentrazione su Russia-Ucraina: si tratta di un'operazione costruita per nascondere gli urgenti problemi correlati alla crescente ingiustizia mondiale.
  • Come credenti non possiamo non rifiutare l'idolatria delle armi e pensare che i problemi, oggi come oggi, si risolvano con chi vince e chi perde. Questa nostra Europa che, al seguito degli USA, espande il mercato delle armi, incrementa la cultura della violenza. Nei fatti la via diplomatica è stata abbandonata, anche se tanto celebrata e ricordata da ambo le parti con una retorica scandalosa. La politica anche in Italia sembra ignorare i problemi più concreti dei cittadini e delle cittadine mentre il Parlamento ci dà la squallida immagine di una istituzione paralizzata agli ordini di un "condottiero".
  • La comunità, alternando gruppo biblico ed eucarestia, sempre il martedì, dalle ore 20,45 (inizio effettivo alle ore 21) in rete e dal 16 giugno in rete e in presenza per chi lo desidera. Così rimane fisso l'appuntamento settimanale comunitario. Da giovedì 16 giugno alle ore 18 sarà possibile collegarsi per una mezz'ora di silenzio e di preghiera e valuteremo la partecipazione a questa esperienza nel corso dei mesi estivi. Anche nei mesi estivi proporrò qualche riflessione vocale.
  • Durante l'estate vi inviterei a seguire attentamente gli stimoli alla lettura e alla ricerca che vengono suggeriti dal blog che cercheremo di mantenere attivo per tutta l'estate. Due libri che già mi permetto di suggerire sono: 1) Alberto Mello, "Sradicare per piantare", ed. Qiqajon, €15, pp.170; 2) Vito Teti, "La restanza", ed. Einaudi, €13, pp.160.
  • Auguri vivissimi a tutti e a tutte per questa estate che inizia... Un augurio particolare a Carlo Bianchin e Gabriella diventati nonni due volte, in così poco tempo e un augurio particolare anche a Anna Campora che il 21 giugno compie felicemente 80 anni!!

Franco Barbero

Il nostro notiziario

Grazie alla spedizione via e-mail abbiamo ridotto il numero di copie cartacee del notiziario. Per ricevere il notiziario via e-mail contattare Francesco (320-0842573).

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