sabato 4 giugno 2022

La Terza Guerra mondiale in pezzi

NAGORNO-KARABAKH

Ad aprile la Russia ha accusato l'Azerbaigian di violare il cessate il fuoco con l'Armenia in Nagorno-Karabakh, mediato nel novembre del 2020 proprio da Mossca. Dopo anni di conflitto "freddo", la regione ex sovietica che si era staccata dall'Azerbaigian per unirsi all'Armenia era stata invasa dalle forze azere, sostenute dalla Turchia. Quest'ultima ha giocato sul disimpegno internazionale degli Usa per provare a risolvere l'annosa questione con un colpo di mano. Il Nagorno-Karabakh è quasi interamente occupato dalla Repubblica dell'Artsakh, costituitasi come Repubblica del Nagorno-Karabakh, della quale non fa parte però la regione settentrionale di Shahumian (attuale distretto di Goranboy) sotto controllo dell'Azerbaigian dopo la guerra degli anni Novanta, costata la vita a circa 40 mila persone. A settembre 2020, all'improvviso, il conflitto è tornato a divampare. Gli azeri, sostenuti da Turchia e Israele, hanno riconquistato una parte del territorio perso negli anni Novanta. Mosca sostiene gli armeni, ma senza farsi coinvolgere militarmente.

MYANMAR

Un anno dopo il colpo di Stato militare, che ha rovesciato il governo eletto di Aung San Suu Kyi, il Myanmar è sull'orlo della guerra civile. Dopo le prime manifestazioni pacifiche, la repressione dell'esercito ha causato la morte di oltre 1500 persone e l'arresto di più di 10 mila, secondo l'ong Assistance Association for Political Prisoners. Così ha preso il via una resistenza armata senza precedenti, che vede uniti gli eserciti etnici, il People's Defence Force, braccio armato del governo ombra costituito dopo il golpe, e per la prima volta le milizie delle minoranze Kachin, Karen e Karenni. La popolazione stava iniziando ad abituarsi a libertà sconosciute, come una migliore connessione a internet e l'apertura al turismo. Il ritorno improvviso di un modello dittatoriale ha scatenato la protesta.

KASHMIR

Probabilmente il conflitto più antico tra quelli in corso, con il terzo incomodo della Cina, che non si fa coinvolgere a livello militare, ma resta attore della contesa. Gli scontri fra India e Pakistan, potenze nucleari, vanno avanti dal 1947. Le schermaglie di confine sono riprese nel 2016-2018 lungo il confine di fatto, la "Linea di controllo", nella regione contesa dal Kashmir. Negli ultimi mesi gli attentati terroristici contro l'apparato militare indiano si sono estesi ai civili. Dal canto suo, il governo nazionalista di Delhi ha decapitato l'autonomia del Kashmir. L'India può contare sul sostegno della Russia, e ha restituito il favore resistendo alle pressioni Onu per condannare l'invasione dell'Ucraina.

Christian Elia MILLENNIUM maggio 2022