sabato 2 giugno 2007

ALL’ARCIGAY DI AOSTA

Giovedì 31 maggio alle 21, nell’aula consiliare del Palazzo della Regione, ho incontrato un centinaio di persone per un dibattito appassionato organizzato dall’Arcigay della città.

Ritornavo ad Aosta dopo 26 anni e ho rivisto, vivi e combattivi, un gruppo di amici e di amiche con cui recentemente ho ripreso un cammino di fede e poi, in una serata in cui la pioggia scendeva a catinelle, una assemblea di gente diversa, piena di voglia di confrontarsi.

Ho constatato quanto dilaghi in queste persone lo scandalo per una chiesa cattolica ufficiale e tradizionalista.

Ma è stata anche una serata felice perché in assemblea siamo stati informati che un giovane prete valdostano, parroco della parrocchia in cui andava in ferie il papa negli anni scorsi, ha comunicato di essere papà di un bimbo di tre anni.

L’assemblea ha dimostrato grande apprezzamento e affetto per questo sacerdote e qualcuno ha proposta di eleggerlo parroco della cattedrale.

Così nella più popolosa comunità della diocesi si uscirebbe dalla retorica vuota ed aggressiva del Family Day e si darebbe spazio ad una bella famiglia.

Ma vedrete che l’arretratissimo vescovo di Aosta questa volta non sarà d’accordo. Lui, come Ratzinger, le coppie le vuole “doc”, non solo eterosessuali, cioè con tutti i permessi in regola.

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