Alcune persone mi hanno interpellato per sapere che cosa io pensi dell'incontro di papa Francesco con la comunità pentecostale di Caserta in cui svolge il ministero pastorale un suo caro amico.
Penso che rispettare l'amicizia sincera di due persone costituisca un valore. C'è di più: penso che incontrarsi, con intenzioni pulite e rispettose, tra fratelli e sorelle nella fede sia una esperienza positiva.
Certo, l'ecumenismo ha bisogno di ben altri passi, ma anche questo è un momento creativo e costruttivo. Caricare di un significato eccessivo questo incontro costituisce una ingenuità teologica.
Tuttavia in un momento in cui prevalgono le "trincee", gli arroccamenti e i sospetti reciproci, preferisco sottolineare il coraggio di questa iniziativa e la volontà che essa manifesta di non escludere nessuno dal dialogo tra i cristianesimi diversi.
Il papa non è ingessato e non si è lasciato imprigionare nel " territorio cattolico". Già questo è un buon segnale che evidentemente non è piaciuto a quei cattolici curiali che vivono le identità confessionali come steccati da preservare anzichè muraglie da abbattere.
don Franco Barbero