martedì 17 gennaio 2017

UNA RELAZIONE FELICE

"Possiamo affermare che l'uomo d'oggi è giunto a un punto superiore di maturità e che ha guadagnato coscienza sperimentale del proprio potere creativo. È così che l'uomo moderno recupera la fede in se stesso e non ha bisogno di ricorrere all'«ipotesi di Dio» per spiegare i fenomeni della vita terrena. L'uomo ha acquisito, insomma, una coscienza secolare. E bisogna ricordare che è stato un grave errore credere che abbassando l'uomo s'innalzava e si esaltava Dio, mentre è tutto il contrario, perché quanto più grande e potente è l'uomo «secolare» tanto più lo sarà Dio, di cui è immagine e somiglianza. L'uomo secolare cammina la dov'è Dio: nel fondo stesso dell'uomo e dell'universo. Qui però non è Dio che fa miracoli, ma l'uomo in suo nome e al suo posto. Per questo occupa il centro della vita e della storia umane.
Indubbiamente, sembra che la Chiesa sia gelosa o tema la concorrenza quando sente dire che l'uomo è grandioso o che opera meraviglie. La Chiesa, certamente, deve convincersi di una cosa fondamentale, vale a dire che è l'uomo e non lei a essere stato creato «a immagine e somiglianza di Dio». In base a questo, pare che l'uomo sia un «germe divino», che porta il marchio dell'origine divina e che per le funzioni che Dio gli ha affidato abbia un carattere divino indelebile.
Ciò che non va bene è contrapporre sistematicamente Dio e l'uomo come fossero rivali o antagonisti, l'uno infinito e l'altro finito."
Lorenzo Salas