domenica 28 febbraio 2021

LE PAROLE PER DIRLO

"Ogni istante è inverosimile"

di Derio Olivero Vescovo di Pinerolo


Oggi una bimbetta mi ha chiesto: "Ma quest'anno non facciamo Carnevale?". Mi hanno colpito i suoi occhi, mentre parlava. Erano occhi dispiaciuti. Ma anche interrogativi. In quegli occhioni teneri si vedeva il dispiacere di una bimba privata del Carnevale, ma anche la voglia che succeda qualcosa di "magico" che porti via la pandemia e ci permetta di fare sfilate e feste con coriandoli e bugie. Per i bimbi il Carnevale è una festa particolare, perché permette di realizzare i sogni. Per qualche giorno puoi essere una fata, un cavaliere, un eroe, una farfalla. Con un costume e una maschera diventi davvero ciò che sogni. I bimbi sono ricchi di fantasia e hanno il cuore pieno di sogni. Il Carnevale permette loro di entrare fisicamente nella fantasia. In quei giorni il mondo si trasforma, diventa incantato. Noi adulti siamo più "realisti" e non crediamo molto al Carnevale, anzi a volte le "mascherate" ci danno pure fastidio. Conosciamo la "durezza" della realtà. La realtà è  "rigida" non si modella e non si cambia tanto facilmente. Non esiste la "bacchetta magica" che trasforma la vita quotidiana, neppure a Carnevale. Ma se scaviamo in profondità, anche noi adulti troviamo sogni nel pozzo del nostro animo. In superficie abbiamo mille incombenze, affanni, preoccupazioni, problemi, urgenze. A volte ci fermiamo lì. Corriamo dietro ogni urgenza, magari brontolando. Ripiegati su noi, in difesa. Se scaviamo un po' sotto la crosta, scopriamo desideri e sogni. Se li stiamo ad ascoltare ci rigenerano, ci aprono l'orizzonte, ci aiutano ad alzare la testa, stimolano ancora la voglia di cambiare. Certo non con una magia, non con una semplice maschera di Carnevale. I sogni veri ci accendono l'anima e ci stimola no a camminare, oltre le nostre fatiche, nonostante le tante fatiche. Perché "I sogni non prendono spazio, ma lo danno" (E Arminio). Lo so, non esiste la bacchetta magica. Ma mi piace pensare che la fede cristiana sia "una bacchetta magica" capace di trasformare la realtà. Diceva un importante filosofo: "Il compito della fede è scoprire in ogni istante l'inverosimile" (S. Kierkegaard). La fede cristiana ci permette questa incredibile meraviglia: ci fa vedere l'inverosimile in ogni istante. Il credente guarda le vicende della vita come tutti: incontri, lavoro, contrattempi, abbracci, sorprese, delusioni. Ma in ogni istante vede una Presenza all'opera. Pertanto ogni istante "si dilata", diventa ricco, perché abitato. Mi ha colpito ciò che scrive D. Collin: "Non è l'istante presente che bisogna vivere per esistere, ma la vita come presente". Nella società moderna tutto è accelerato. Così finiamo per correre dietro l'istante per succhiarne tutto il sapore, per non sprecarlo, per non "perdere ogni occasione". Ma, inesorabile, l'istante se ne va. E ci troviamo con le mani vuote, pronti a rincorrere il prossimo istante. Invece il segreto è quello di vivere il presente come "presente", cioè come regalo. Allora ogni attimo si arricchisce diventa inverosimile. Perché è un regalo del Buon Dio, presente in ogni secondo. In Lui ogni istante non è solo un "piccolo oggetto", ma la porta del Mistero.


PS: Ti invito domenica sera a cena, per San Valentino (vedi articolo in questa pagina).


L'Eco del Chisone, 10 febbraio 2021