sabato 6 marzo 2021

CELEBRAZIONE EUCARISTICA COMUNITARIA DI DOMANI 7 MARZO 2021

 

DIO CI VUOLE FELICI!



Marc Chagall – Sara e Abramo

 

G. Oggi è un giorno di festa: abbiamo la possibilità di incontrarci e di pregare Dio tutti e tutte insieme!

 

1.Grazie, o Dio della Vita, di questo dono che non è per niente scontato. Non ci siamo arresi alla pandemia e abbiamo trovato questa modalità che ci permette di rivederci. 

 

2.  I nostri cuori si rallegrano proprio nell’incontro con Te e tra di noi.

T. Che Tu sia Benedetto, o Dio, per averci donato questa Comunità.

 

Brano musicale


LETTURE BIBLICHE 

SALMO 126 

lI Salmo della liberazione e del ritorno

Per il ritorno del suo popolo Dio si è voltato 

verso di noi,

viviamo come in un sogno, tutte le cose 

diventano nuove:

per tanta gioia, siamo rimasti a bocca aperta.

Le nostre labbra si muovono al riso, è una festa.

Nel mondo intero si è sparsa la notizia:

Dio si è manifestato a favore di questo popolo

Sì, Dio ha fatto meraviglie

Con il popolo oppresso,

perciò siamo pieni di gioia e di riconoscenza.

 

Come, nel deserto,

arriva improvvisamente la pioggia,

ritorna, o Dio, per rifare il cammino

con il tuo popolo.

Quelli che seminano con le lacrime e molta fatica,

con gioia fanno la raccolta

e stringono in mano le spighe.

Nell’andare cammina nel pianto

portando il seme da gettare,

ma al ritorno viene pieno di frutti,

e ringrazia contento.

 (M. Barros – Dialogo con l’amore- Pregare i Salmi nel mondo di oggi)

 

Genesi cap. 21, 1-7


Nascita di Isacco

 

1Come aveva detto, il Signore agì in favore di Sara. Fece per lei quel che aveva promesso. 2Anche se Abramo era già vecchio, Sara rimase incinta, e nel tempo che Dio le aveva annunziato diede alla luce un figlio. 3Abramo chiamò Isacco, questo figlio avuto da Sara. 4Quando ebbe otto giorni lo circoncise, come Dio aveva comandato.

5Abramo aveva cento anni quando gli nacque Isacco. 6Sara disse: 'Dio mi ha dato la gioia di ridere. Chiunque verrà a saperlo riderà con me'. 7E aggiunse: 'Chi avrebbe mai detto ad Abramo: Sara allatterà figli? Eppure io gli ho dato un figlio nella sua vecchiaia'.


Commento di Manuela

Ci troviamo di fronte ad un momento intimo della lunga storia di Sara ed Abramo, non una cronaca, certo, ma un racconto che ci parla in modo dolce ed accorato di sofferenza e di felicità umane. Proprio le nostre. Ci parla di un Dio presente, ma misterioso che promette mettendosi in gioco per primo, che ci raggiunge nei tempi che Lui conosce e che chiede di fidarci di Lui.

Sara, la prima matriarca, è una donna bellissima, tra le più belle del mondo. 

Il suo stato però non è mai diventato interessante, agli occhi del mondo. E’ cosi che si definisce una donna incinta ancora ai nostri giorni: in stato interessante. Espressione frutto di una società patriarcale che conserviamo nel nostro linguaggio.

E’ bella, ma il suo stato non è interessante. Nonostante le promesse e le rassicurazioni di Dio, lei non ha avuto figli. Ha condiviso una vita intera con Abramo, si è fidata: è partita, ha attraversato regioni terre ed il deserto in lungo e in largo. Non è difficile immaginare Sara vivere e pian piano invecchiare in quella vita nomade e disagiata. Ha sicuramente organizzato la vita della tenda, sappiamo dalla Bibbia che ha impastato pani ed accolto stranieri. Una vita errabonda, prostrata dalla sterilità.

L’attesa si è fatta lunga. Nulla. Il suo stato, agli occhi del mondo non diventava interessante. Ed è qui che si inserisce la parola di quel Dio misterioso.

Le frasi chiave con cui si apre questo brevissimo brano sottolineano proprio la fedeltà di Dio alla sua promessa: “Come aveva detto… ; .. fece quello che aveva promesso…; nel tempo che le aveva annunziato.”

La promessa di fecondità, infatti, Dio l’aveva fatta non solo ad Abramo, ma anche a lei, Sara. E su di lei aveva fatto un progetto. Dapprima le aveva cambiato il nome, non si sarebbe più chiamata Sarai, che significa “mia principessa”, ma Sara, “principessa” e basta, principessa di tutti.

Dio, dandole un nuovo nome, la riconosce per quella che è e le affida un ruolo nel suo progetto: il suo stato diventerà interessante agli occhi del mondo.

Sara, donna forte, abituata alla concretezza, inizialmente ride del progetto folle di Dio. Si fida però, continua ad attendere il “tempo che è stato annunziato”.


In questo passo assistiamo al mutamento del riso di Sara. Dio mantiene la promessa ed agisce in suo favore. Il dono della gioia è anche per lei: il testo infatti dice “anche se Abramo è vecchio”. Non importa se Abramo è vecchio, il dono arriverà.

Il suo riso si trasforma in gioia, la gioia di ridere. Sara ha attraversano novant’anni con pazienza e con fiducia. Se pensiamo che quarant’anni erano allora la vita media sembra che allora Sara abbia atteso due vite, sperando. Dio le ha dato la gioia di ridere e chiunque verrà a saperlo riderà con lei. 

La gravidanza di Sara è un miracolo e la gioia si propaga. E’ un lieta novella, la sua, che contagia.

Sara, pronuncia parole semplici e umili accetta con semplicità la gioia di ridere e la riconosce come dono di Dio.

Dio ci vuole felici. Questo è il punto. 

Il nostro stato è sempre e comunque interessante agli occhi di Dio. 

Sappiamo bene che nostra infertilità ha nomi e aspetti diversi, ma non importa come o quando essa diventerà vita. Lui ci sarà, sarà Lui a guidarci verso la nostra fioritura. Egli ci raggiunge nel tempo opportuno.  Questo resta per noi un mistero. I Suoi progetti sono però già in essere nel momento in cui noi iniziamo a dedicarci ad essi. In questo senso il tempo di Dio per noi è adesso.

A noi chiede di avere occhi vigili ed un cuore attento e di cogliere la gioia di ridere che ci giunge in dono. 

Seguendo l’insegnamento di Gesù, anche noi come i discepoli ci incamminiamo su sentieri talvolta faticosi e talvolta agevoli, cercando di capire e fidandoci della promessa.

In questo senso allora la storia toccante della felicità di Sara, del suo riso contagioso apre a domande sul significato dei concetti di gioia e felicità per noi oggi. Ci interroga su quale sia la felicità di ridere che ci regala il Signore nelle nostre giornate e se noi la si sappia riconoscere come un dono. 

 

Silenzio

INTERVENTI LIBERI


PREGHIERA EUCARISTICA

1.I racconti di Sara e di Abramo, i nostri antenati nella fede, ci guidano verso la fiducia in te, o Dio. 

2.Abramo lascia la sua terra per una terra che non conosce, si fida di Te.

1.Sara, che ha desiderato un figlio per tutta la vita, partorirà nella sua vecchiaia Isacco che la riempirà di gioia. La Tua Promessa non viene mai meno.

2. Viviamo giorni difficili: non possiamo incontrarci, abbracciarci, mangiare insieme… Non possiamo, ma questo non è niente in confronto alle sofferenze di tante persone che sono private del cibo, dell’acqua, che devono fare i conti con violenze e distruzioni. 

1.Donaci, o Dio di Gesù, la capacità di non dimenticarci di chi soffre, compiendo piccoli gesti quotidiani in modo che tutti e tutte possano sentire la Tua vicinanza. 

2.La nostra esistenza è piena dei Tuoi doni, aiutaci a gioirne come Sara, a riconoscerli e a condividerli.

1. Quando il nostro cuore si solleva e siamo felici, fa’, o Dio della Vita, che le nostre labbra non smettano di cantare le tue lodi.

T. O Dio, Padre e Madre di tutta l’umanità, tienici per mano, è difficile mettere la nostra esistenza nelle tue mani, ma lo stiamo imparando a fare da Gesù che ha fondato tutta la sua vita nella fiducia in Te. 


G. Ora, anche noi compiamo il gesto che Gesù lasciò ai suoi amici e alle sue amiche affinché continuassero a ricordarsi di lui per continuare a portare avanti il suo messaggio e a compiere le sue scelte.

T. Gesù sedeva a mensa con i dodici che aveva scelto tra la gente che non conta nulla. La congiura dei potenti stava per metterlo nelle mani di coloro che cercavano ogni pretesto per farlo fuori. Era notte per tutti, anche per il cuore di Gesù. Egli prese il pane, pregò il Padre, ne diede a tutti dicendo:“Questo è il mio corpo dato per voi: è il segno dell’amore che condivide, che non tiene per sé. Fate questo in memoria di me.” Allo stesso modo, quando ebbero cenato, prese la coppa del vino e disse: “Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue. Tutte le volte che bevete a questo calice, fate questo in memoria di me”.


PREGHIERA DI BENEDIZIONE


Condivisione del pane e del vino

 

Brano musicale

 

Preghiere spontanee

 

Padre nostro


Avvisi

 

Benedizione finale


Felici, o Dio, quelli che hanno in Te la loro forza: hanno le Tue vie nel cuore. 

Se anche passano in una valle deserta, la rendono un giardino. (Salmo 84)


CdB di Pinerolo, via Città di Gap 

(Maria Grazia e Manuela - 07 marzo 2021)