sabato 15 maggio 2021

CRESCE LA CONTRAPPOSIZIONE

 Putin avverte Occidente e «provocatori»: «Non superate la linea rossa»

21 aprile 2021
Il sole 24 ore

«Dirò solo qualche parola sulle questioni internazionali - chiarisce subito Putin -. Il mio discorso sarà dedicato soprattutto ai problemi interni». Poche parole, messaggio chiarissimo. La Russia vuole avere buoni rapporti «con tutti gli attori del dialogo internazionale» e non vuole «bruciare i ponti», ma se provocata risponderà duramente: «Siamo pazienti e responsabili, ma non superate la linea rossa».
Chi temeva che il presidente russo avrebbe sfruttato l’occasione - il messaggio annuale alle Camere riunite, ai governatori delle regioni, ai ministri e a tutte le più alte cariche dello Stato - per qualche colpo a sorpresa, si è sentito rassicurato. Ma in realtà, è come se il presidente russo si fosse fermato al bivio tra confronto e distensione. E, senza entrare in dettagli, avesse indicato le linee rosse che Mosca si riserva di considerare cruciali per i propri interessi strategici.
«Abbiamo abbastanza pazienza, senso di responsabilità e professionalità per gestire le decisioni all’estero», ha detto Putin. Ma «se scambiano per debolezza le nostre buone intenzioni, la risposta della Russia sarà asimmetrica, rapida e durissima. Ci auguriamo che nessuno attraversi la linea rossa. Decidereremo noi dove tracciarla in ogni caso specifico». Ucraina? Bielorussia? Putin ha parlato ambiguamente di un tentativo di colpo di Stato e di assassinio del presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko, facendo un parallelo con quanto accaduto in Ucraina.
Il ritorno della protesta
Mentre Putin parlava, nelle città dell’Estremo Oriente russo erano iniziate le prime manifestazioni a sostegno di Aleksej Navalny. Appuntamento alle 19 locali, seguendo gli 11 fusi orari della Federazione, per chiedere di permettere a medici di fiducia dell’oppositore, in sciopero della fame dal 31 marzo, di visitarlo nell’ospedale carcerario in cui è stato trasferito. Le repressioni delle ultime proteste - nei giorni dell’arresto e della condanna di Navalny - hanno lasciato il segno, e i manifestanti che sognano un cambio di leadership e la libertà per Navalny questa volta erano molti meno.
Kira Yarmysh e Ljuba Sobol’, portavoce e legale per il Fondo anti-corruzione di Navalny, sono state arrestate fin dal mattino, a Mosca. Era forse rivolto anche al fronte interno l’avvertimento di Putin a chi minaccia la stabilità del Paese, i «provocatori» impegnati ad agitare la barca: «Gli organizzatori di qualunque provocazione che minacci interessi centrali per la nostra sicurezza rimpiangeranno di averlo fatto, come non hanno mai rimpianto altro».
Dalla piazza del Maneggio presso il Cremlino, dal salone in cui parlava Putin, la protesta sembrava una realtà parallela, estranea al centro del potere che ascoltava il proprio unico punto di riferimento. Assorbito quasi esclusivamente dalla necessità di mantenere l’appoggio del fronte che non protesta, e il controllo del sistema, Putin ha tenuto costantemente lo sguardo sulle elezioni parlamentari di settembre.
Una Russia verde
Populista, attento all’ambiente e al benessere della popolazione, energico: così ha voluto apparire. A un certo punto Putin ha perfino usato la parola “misericordia”. Ha affrontato la crisi sanitaria e la prova che i russi sono stati chiamati ad affrontare, ringraziando profusamente volontari e personale medico, promettendo aumenti salariali e nuovi ospedali. Ha pregato tutti di vaccinarsi. Ha proclamato l’istituzione della “Giornata dei lavoratori del Pronto Soccorso”. Poche le mascherine, in platea: ma per poter entrare al Maneggio, i test anti-Covid richiesti erano tre.
«Scusate se parlo di cose della vita quotidiana, ma è di questo che vive la gente»: Putin ha ripetuto più volte che la priorità è aumentare i redditi e migliorare il tenore di vita. Ha parlato a lungo del mondo della scuola, ha promesso aiuti alle famiglie con bambini, alle coppie che contribuiranno a frenare il calo demografico. Per ogni scolaro una famiglia riceverà 10.000 rubli (poco più di 100 euro) una tantum, il prossimo agosto. A un mese, appunto, dal voto.
Particolare attenzione è stata dedicata al cambiamento climatico: Putin parteciperà giovedì al summit a distanza sull’ambiente convocato da Joe Biden, l’invito è stato accettato malgrado le tensioni bilaterali. La sfida della transizione energetica è particolarmente impegnativa per un Paese esportatore di gas e petrolio, ma anche su questo fronte Putin vede la possibilità di migliorare la qualità della vita, aumentare i posti di lavoro, promuovere lo sviluppo di nuove tecnologie. Nei prossimi 30 anni «le emissioni di gas serra accumulate in Russia devono essere inferiori a quelle dell’Unione Europea. Obiettivo difficile ma raggiungibile», ha detto. E in tutti i campi dell’economia, ha invitato gli imprenditori a investire nello sviluppo, ha assicurato attenzione alle piccole e medie imprese, ha prospettato un migliore sistema di finanziamento delle regioni. Offrendo esempi concreti di progetti sparsi per il Paese: «Non sono parole vuote, ma cose concrete».
In chiusura, Putin è tornato sulla prova dell’epidemia Covid, e ha stretto i ranghi del Paese: «Faremo di tutto per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti insieme».