martedì 27 luglio 2021


AVANTI MARX!

di Guido Piovano


ATTO 1 - Con una lettera indirizzata al papa il giorno 21 maggio si è dimesso il cardinale di Berlino Reinhard Marx appartenente a quella chiesa il cui sinodo sta cercando a fatica di contribuire al rinnovamento della chiesa. Nella lettera, ricca di sofferenza e delusione, il cardinale assume su di sé colpe non direttamente sue e parla del sistema ecclesiale attuale come di "un fattore di rischio per i comportamenti abusanti […] che richiede cambiamenti e riforma della Chiesa".

Ha scritto don Gennaro Pagano, prete, psicologo e psicoterapeuta "Un gesto forte, drammatico, dall'alto valore simbolico […] Uno degli errori più grandi che la chiesa potrebbe fare e che forse sta facendo sulla questione dell'abuso è di considerarlo come un problema esclusivamente pratico e relativo al comportamento disdicevole di una chiarissima minoranza da condannare. È la storia della mela marcia da isolare per salvare l'ampia cesta delle mele belle e saporite. Ma quest'atteggiamento in una visione sistemica (e non a caso il cardinale Marx parla di sistema!) non ha ragion d'essere perché la mela marcia è espressione e sintomo di un'intera cesta di mele mal conservata e pertanto a rischio di diventare marcia per intero. Per questo per evitare realmente altre decomposizioni non basta gettar via la mela andata a male ma intervenire sulle regole di conservazione, cambiandole, adeguandole, riformandole."


ATTO 2 – Papa Francesco respingendo le dimissioni del cardinale in una lettera ricca di echi evangelici lo invita a continuare nel suo ministero. Significativo è l'inizio della lettera: «Caro fratello, prima di tutto grazie per il tuo coraggio. […] Mi dici che stai attraversando un momento di crisi, e non solo tu, ma anche la Chiesa in Germania lo sta vivendo. Tutta la Chiesa sta in crisi a causa della questione degli abusi; ancora di più, la Chiesa oggi non può compiere un passo avanti senza accettare questa crisi. […] È urgente "esaminare" questa realtà degli abusi e come ha proceduto la Chiesa, e lasciare che lo Spirito ci conduca al deserto della desolazione, alla croce e alla resurrezione. È il cammino dello Spirito quello che dobbiamo seguire e il punto di partenza è la confessione umile: ci siamo sbagliati, abbiamo peccato. Non ci salveranno le inchieste né il potere delle istituzioni. Non ci salverà il prestigio della nostra Chiesa che tende a dissimulare i suoi peccati; non ci salveranno né il potere del denaro né l'opinione dei media (tante volte siamo troppo dipendenti da questi)».

Come non vedere una relazione tra queste espressioni del papa e gli attacchi cui è sottoposto da una destra interna che gli è sempre più ostile!

 

(da Diversamente Chiesa, Insonnia mensile di Racconigi, luglio 2021, pag. 6 - contatti@insonniaracconigi.it)