Limiti e opportunità nella vita comunitaria
Credo
che, riconoscendo tutti i limiti imposti dai collegamenti in rete, la
tecnologia ben usata ci ha regalato delle opportunità incredibili, da
non sottovalutare o archiviare. Non sono d'accordo con chi nella rete
vede l'assenza totale dell'espressione affettiva, emozionale e
corporea. Certo, la presenza è una modalità più completa, ma la
comunicazione in rete, quando ne apprezzi il dono, ti regala molte e
intense emozioni. Il disagio della distanza è superato dai mille agi che
la tecnologia può offrirci in queste situazioni. E' l'impegno, il
desiderio di camminare, la voglia di meditare, di fare comunità, che ci
aiuta a superare i disagi. La rete permette di conoscere, incontrare
persone ed esperienze che non avremmo mai conosciuto; è una via di
accesso anche a chi è malato o impedito nella possibilità di viaggiare.
Per fare comunità reali oggi la rete è un mezzo straordinariamente
prezioso. Ti vedi in rete, ma dopo ti puoi scrivere, telefonare…
Penso
che chi è cultore delle sole "comunicazioni agiate" si perde molte
opportunità per crescere nella fede. Chi, come me, è un analfabeta nella
tecnologia, ha accettato con gratitudine di farsi aiutare. Aiutiamoci
anche a usare la rete e troveremo che anche la buona tecnologia ci
permette di vedere i volti amici, udire le voci corali, di sentire i
palpiti del cuore di chi è lontano. Ci permette di narrarci la vita a
vicenda e di pregare insieme e avvicinare i nostri cammini. Con tanta
emozione: eccome! In comunità, lieti di poterci incontrare in presenza,
continueremo ad utilizzare la rete per conservare, attivare ed estendere
le relazioni che in questo periodo difficile, ma fecondo abbiamo
attivato. Tutto dipende dal fatto che decidiamo di trovare il tempo e la
voglia di comunicare…
A conti fatti, a me sembra che le opportunità
superino di gran lunga i disagi e limiti.
Franco Barbero