lunedì 26 luglio 2021

DIALOGO CON UN CONFRATELLO

 


Caro confratello, 
mi scrivi che, consigliando la lettura di tanti libri, ti ho creato una certa confusione. In realtà, l'abbondanza con cui segnalo libri o le riviste che leggo, intende aiutare chi legge ad allargare il suo orizzonte di ricerca. Certo che da "il cristianesimo non esiste ancora (Queriniana) a Oltre Dio (Gabrielli) edizioni da Senza chiedere permesso (Mille edizioni) a Concilium- incarnazione in un'era (post) umana (Queriniana)" la "spaziosità" della ricerca è impressionante. Per citarne alcuni. 
Eppure la lettura dal mio punto di vista è utile quando pone domande, suscita inquietudine, apri finestre socchiuse, fa vibrare il cuore nell'incontro del mistero. In questi libri ho trovato riflessioni degne di attenzione. Non conosco la paura di inoltrarmi in questioni controverse; anzi, io cerco proprio le letture che sono più provocatrici, sia per liberarmi dei dogmi e dai devozionalismi inutili sia per cercare i sentieri di una fede più matura, liberante.
Intendo proporre sul mio blog  quelle opere che ho letto e cerco di esprimere una mia opinione a riguardo. 
Ma, se leggi attentamente, segnalo anche il fatto che molte volte i libri seri e rigorosi non sono quelli segnalati in TV, ma quelli "senza pubblicità" ufficiale. Altre volte un editore mette un titolo che fa vendere e, letto il libro, constati che non contiene nulla di nuovo. Soprattutto è la conoscenza degli autori-autrici, della loro collocazione istituzionale, della loro coerenza personale che ci offre gli elementi per accedere ad una corretta lettura.
Le questioni sul teismo, oggi ampiamente affrontate, furono per me rilevanti quando lessi le opere di Robinson specialmente "Dio non è così" negli anni 60 del secolo scorso.
Certo, quando ti incontri con le opere di Adriana Destro e Mauro Pesce, di Carmelo Buyo e di tutta la produzione ebraica sulla figura di Gesù, ne esci arricchito. Altre volte la le novità si trovano col lanternino.
Negli ultimi 20 libri, segnalati, fino a luglio o anche inteso-come attraverso i 96 vocali che sono raggiungibili sul mio blog-fornire una buona compagnia a chi la desidera nel pieno di quest'estate pandemica.
Non posso terminare questa lettera, purtroppo, senza una constatazione amara, per me molto dolorosa: i preti studiano poco e, in larga misura, sono sempre più madonnari e  liturgici. Il livello medio è ancora radio Maria e simili. A te un caro saluto e un ricordo nella preghiera. Finché siamo in cammino, con un po' di sana inquietudine e con molta fiducia in Dio, i nostri giorni sono ricchi di senso.
Un abbraccio pieno di condivisione. 
Don Franco