giovedì 22 luglio 2021

NESSUNA PERLA E' TUTTA LA BELLEZZA

 ”QUESTA E’ LA MIA PERLA PIU’ PREZIOSA: E LA TUA? “


"Propongo piuttosto un percorso differente verso quello che ritengo essere il nostro inevitabile futuro interreligioso.

 Ciascuno di noi, in quanto partecipe della nostra fede particolare, deve viaggiare nel cuore stesso della tradizione che pretende la nostra fedeltà. 

Come cristiano, io devo sondare le profondità e scalare le vette del mio sistema di fede. Devo imparare a separare l'essenza del cristianesimo dai compromessi che questo sistema religioso ha stipulato nel corso della storia. Sono i confini tribali, e non le affermazioni della dottrina, a plasmare più a fondo le varie confessioni cristiane. 

Nel Nuovo Mondo i luterani provengono dalla Germania settentrionale e dalla Scandinavia, gli anglicani dell'Inghilterra, i presbiteriani della Scozia, i cattolici romani dall'Irlanda e dall'Europa meridionale e così via.

 Noi cristiani dobbiamo andare oltre queste divisioni politiche imposte, fino al cuore della nostra fede e, una volta arrivati a quel punto, scoprirne essenza, coglierne il significato e infine trascenderne i limiti. 

Lo facciamo, però, aggrappandoci ancora a quella che chiamiamo la nostra Verità Ultima, a quella che consideriamo la nostra «perla più preziosa». Questa dev’essere anche la via che ogni ebreo, musulmano, buddista, induista e qualunque altro membro di qualsiasi altra religione del mondo deve imboccare.

 Poi - quando tutti avremo raggiunto le nostre profondità, trovato l'essenza più intima di ciò che è la nostra fede e separato tale essenza dai compromessi della storia - ognuno di noi può tirar fuori quello che è il suo dono più prezioso. 

Mi immagino i seguaci di queste diverse tradizioni di fede del mondo che siedono formando un cerchio di eguali parlandosi l ‘un l'altro. Io, come cristiano, direi agli altri:

 «Questa è l'essenza del cristianesimo, che ho scoperto lungo il mio cammino; questa è la mia «perla più preziosa» e voglio offrirvela».  Poi l'ebreo direbbe: «Questa è l'essenza del giudaismo, la mia ”perla più preziosa“ e voglio offrirvela. A loro volta il musulmano, il buddista, l’induista e chiunque altro farebbe la stessa cosa.

 Nessuno sacrifica la propria tradizione. Ogni persona viene arricchita dai doni degli altri. La competizione si dissolve nella complementarietà. Ognuno di noi diventa più ricco e completo. La nostra umanità si arricchisce; la minaccia, la paura e la sete di conquista scompaiono. Vengono sostituite dalla possibilità di condividere”.


 Questa pagina di John Spong (I peccati della Bibbia, Massari Editore pag 360-361) mi porta a concludere che  da molti decenni ho una parentela teologica con lui. 

E’ un costruttore di futuro e non cede alla moda dei becchini del passato.

Nemmeno cede alla moda del facile sincretismo o di una "macedonia" teologica scambiata per ecumenismo.

Franco Barbero