venerdì 16 luglio 2021

TOTALE INAFFIDABILITA' DEL "GOVERNO LIBICO"

 LA DENUNCIA

La motovedetta donata dall’Italia sperona i migranti

MARIKA IKONOMU

Seabird, il mezzo aereo della ong tedesca Sea Watch che monitora la situazione nel Mediterraneo centrale, nella giornata di mercoledì 30 giugno ha ripreso il tentativo da parte della Guardia costiera libica di colpire e speronare una barca con a bordo circa sessanta migranti, lanciando anche alcuni oggetti contro l’imbarcazione.

È accaduto nella zona Sar, zona di ricerca e soccorso, di Malta. L’equipaggio della ong nel video chiede più volte alla motovedetta libica Ras Jadir, donata da1l'Ita1ia alla Libia nel maggio 2017, di interrompere i tentativi di attacco, durati circa 90 minuti.

Sea Watch, in un tweet, ha riferito che «le 63 persone a bordo sono riuscite a fuggire all'attacco della motovedetta Ras Jadir e ad arrivare a Lampedusa. La violenza a cui sono state sottoposte è inaccettabile e dimostra la necessità d’interrompere gli aiuti alla cosiddetta Guardia costiera libica».

In molti denunciano le violazioni dei diritti umani perpetrate dalla Guardia costiera libica, finanziata dall'Italia e dall'Europa. L’episodio è avvenuto mentre si attende che in parlamento venga votato il decreto Missioni con cui si deciderà se rinnovare o meo gli aiuti.

«Mi auguro che il Movimento 5 stelle e il Partito democratico non voteranno il rifinanziamento alla Guardia costiera libica. Sparare contro una barca di naufraghi e cercare di speronarli è un atto di pirateria», ha commentato Nicola Fratoianni, deputato e segretario di Sinistra italiana.

Anche il deputato Erasmo Palazzotto ha sostenuto la posizione di Fratoianni, definendo le immagini diffuse dalla Sea Watch «una vergogna che l'Europa finanzia». La denuncia arriva anche da Pietro Bartolo, eurodeputato Pd, medico di Lampedusa che per quasi trent'anni si è occupato dell’accoglienza e dell’assistenza sanitaria dei migranti sul1'isola.

Domani, 2 luglio