sabato 20 novembre 2021

CELEBRAZIONE EUCARISTICA COMUNITARIA DI DOMENICA 21 NOVEMBRE 2021

 BUSSA AI NOSTRI CUORI

P. Saluto all’assemblea


G. Assaporiamo insieme la gioia di essere donne e uomini che cercano

amore e solidarietà.


T. O Dio di Gesù, Tu hai deposto e acceso

nei nostri cuori e nelle nostre menti

il fuoco della vita e la torcia dell’amore.

Ci hai regalato le ali dei sentimenti

perché possiamo volare audaci verso la libertà.

Tieni vivi in noi la consapevolezza dei Tuoi doni

e il desiderio di una vita semplice e solidale.


G. Ricorda sorella, ricorda fratello:

il giorno in cui non sei più in cammino... la tua vita è finita.


T. O Dio, Tu che cammini nelle vie del mondo

e cerchi ospitalità nei nostri cuori,

bussa a casa nostra e fai udire la Tua parola.


LETTURE BIBLICHE


8Il Signore mi ha ordinato di incidere su una tavoletta il suo verdetto per questo popolo, che resti stabile nel futuro e possa servire come testimonianza per sempre. 9Essi sono davvero un popolo ribelle. Pretendono di essere figli di Dio, sono invece bugiardi: non vogliono ascoltare gli ordini del Signore. 10Dicono ai profeti: 'È inutile avere visioni! Non vogliamo sentire la verità, ma solo quel che ci piace! Lasciateci nelle nostre illusioni! 11Toglietevi di mezzo e lasciateci in pace. Smettetela con il vostro Dio, il Santo d'Israele!'. 

( Isaia 30,8-11)

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: "Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo". Egli disse loro: "Cosa volete che io faccia per voi?". Gli risposero: "Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra". Gesù disse loro: "Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?". Gli risposero: "Lo possiamo". E Gesù disse: "Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato". All'udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù, li chiamò a sé e disse loro: "Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Tra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto di molti". (Marco 10,35 - 45)

PREDICAZIONE E INTERVENTI LIBERI


Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, discepoli della prima ora, si avvicinano a Gesù con una richiesta ben precisa: “Vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo”. E ciò che chiedono è di sedere con Lui “nella sua gloria”. Chiedono un posto di privilegio.


(Franco: Tutto il gruppo dei discepoli, proveniva da una storia in cui il concetto di regno di Dio, del quale spesso Gesù parlava, era fortemente condizionato da categorie di potere, di rivalsa di Israele sui popoli vicini. Nel loro cuore erano ben salde, e forse ancora intatte, le speranze di molti messianismi ebraici che proclamavano la venuta di un messia nella gloria).


I discepoli avevano ancora in testa l’idea di un regno come personale piazzamento, nonostante avessero conosciuto Gesù come un maestro umile, lontanissimo dall’idea di garantirsi un posto d’onore; Gesù in ogni modo e in ogni circostanza si sentiva servitore del regno di Dio.

Era rimasta in sospeso ancora una domanda di Pietro (cap. 10 v.28) “noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito”… Questa aspettativa era rimasta nell’aria.


Gesù sembra sorpreso: “Voi non sapete quel che chiedete”. Forse i discepoli non avevano capito. Sanno di cosa parlano? Hanno idea di quello che sta per succedere a Gesù?

Gesù con una grande pazienza li invita a guardare avanti, a guardare alla realtà, a domandarsi se sono davvero capaci di condividere il suo doloroso destino.

(Drewermann nel suo commento porta l’esempio dei volontari di guerra, cit. “soltanto coloro che non hanno la più pallida idea di quello che è la guerra possono entusiasmarsene”)


Gesù, ribaltando la domanda, invita i discepoli a riflettere su cosa voglia dire sedere al suo fianco. Una richiesta pretestuosa quella degli discepoli, dettata da una certa superbia. In realtà loro, in preda alla paura, abbandoneranno Gesù.

(Adriana Destro parla della “grande solitudine di Gesù”. Nessuno ha capito che il regno di cui parlava non erano i ‘cadreghini’. Il potere che intendeva Gesù era quello del servizio).


L’evangelista narra di Giacomo e Giovanni, ma è evidente che scrive per la sua comunità degli anni 70, quando già serpeggiava l’idea di farsi grandi, di sedere ai primi posti… una sorta di gara.


Elegantemente Gesù risponde “Quei posti non li assegno io, ma sono per coloro i quali è stato preparato”: Gesù ha esplicitamente proibito di comportarsi nelle cose di Dio nello stesso modo vanitoso, presuntuoso, che si riscontra nella vita pubblica; si sa bene che nella vita pubblica tutti i grandi fanno sentire alle persone comuni il peso del loro potere, ma, dice Gesù, “tra di voi non è così”. Tra i suoi seguaci deve essere diverso: “Chi vuole diventare grande sarà vostro servitore” .


Nemmeno si tratta di modestia o autodisciplina. Agli occhi di Gesù, solo Dio ha la facoltà di giudicare e stabilire quanto sia grande il valore di una persona. Qui le parole di Gesù sono molto dirette: Il regno di Dio non ha nulla in comune con i regni di questo mondo.

I figli di Zebedeo ascoltano una profezia molto diffusa anche oggi: fare fortuna, cercare il successo, distinguersi.… illusioni agli occhi di Gesù. Seguendo l’insegnamento di Isaia Gesù ha maturato l’idea che un profeta deve dire cose vere, cose concrete, non illusioni. Il messianismo di Gesù è lontano dai trionfi.


G. O Dio di Isaia e di Gesù,

senza di Te non c’è aurora.

Illumina le tenebre dei nostri giorni

e dei nostri passi

e custodisci in noi,

nell’umiltà dei nostri cuori,

quel piccolo lumicino di fede e di amore

che Tu ci hai donato.


1. O Dio di Gesù, profeta degli oppressi e delle oppresse,

Dio di tutte le persone baciate dal sole,

Tu sei l’amorosa Madre del creato

che accoglie le nostre lacrime e i nostri sorrisi.


2. Accompagnaci, accompagnaci ancora e sempre:

Tu conosci i deserti del mondo e dei cuori,

Tu trasformi la steppa in terra feconda

e fai in modo che la sabbia diventi una roccia.


1. Solo Tu, Dio, che hai fatto spuntare la vita,

puoi farci ritrovare i sentieri della felicità

quando noi ci inoltriamo in vicoli ciechi.

Tu, più impetuoso del vento, ci sospingi verso la vita.


2. Ti preghiamo per chi non ha pace e giustizia,

per chi non riesce ad uscire dalle prigioni

dell’illusione, del denaro, dell’egoismo.

Per chi cerca mani amiche e non le trova.


T. O Dio, di’ ancora ogni giorno al nostro orecchio:

“Abramo, parti e va’... mettiti in cammino”.

Mettici tra le mani la chitarra e le canzoni di Miriam,

perché la nostra vita sia cammino tra la gente.


G. Facciamo insieme memoria del pasto che Gesù celebrò con le sue

amiche e i suoi amici.


T. O Dio di Gesù, oggi ricordiamo insieme quel pane spezzato. Gesù alzò

gli occhi al cielo come era solito fare quando parlava di Te. Il suo cuore era in

tempesta. Da Te sperava l’aiuto per affrontare l’ultima tappa del suo cammino

di profeta fedele e appassionato. Spezzando ora questo pane, noi ricordiamo che

Tu hai accompagnato Gesù e accompagni ciascuno e ciascuna di noi sui sentieri

della condivisione. Aiutaci a “spezzare”, a condividere ogni giorno qualcosa

di noi e di nostro. “Io infatti ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi

ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane

e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: ‘Questo è il mio corpo, che è per

voi; fate questo in memoria di me’. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese

anche il calice, dicendo: ‘Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue;

fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me. Ogni volta infatti che

mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del

Signore finché egli venga’” (1Corinzi 11, 23-26).


P. PREGHIERA di CONDIVISIONE


COMUNIONE


PREGHIERA SPONTANEA


PREGHIERA di BENEDIZIONE


L. Signore,

Dio dei poveri e degli esclusi,

vedi la disperazione

dei migranti,

dei senza terra,

dei senza casa, senza lavoro.

Non hanno altra speranza

se non in Te.

Sostieni gli sforzi

dei costruttori di pace e di giustizia

perché non prevalga

a disperazione.

Facci sentire in qualche modo

La Tua presenza

In quest’ora di tenebre.


Ines Rosso - Comunità cristiana di via città di Gap,13 Pinerolo

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