mercoledì 17 novembre 2021

QUANDO CI SI PERMETTE DI ESTERNARE OSCENITA'

 E lo hanno pure fatto vescovo

A me questo monsignor Viganò, che protetto dal suo bel cappellino da vescovo ci spiega che qualcuno «ha ucciso deliberatamente i contagiati per farci accettare lockdown, mascherine e coprifuoco», non fa ridere per niente. Perché la pazzia non fa ridere, la menzogna non fa ridere, la calunnia non fa ridere. Né la libertà di espressione può essere invocata a protezione di qualunque oscenità sgorghi da bocca umana, men che meno se chi la produce è un uomo di potere come questo signore.

Chi ha «ucciso deliberatamente» gli ammalati di Covid? Come mai un magistrato non convoca il Viganò e gli chiede ragione delle sue parole, che da sole varrebbero l’apertura di un fascicolo per il reato di strage? Perché una trasmissione seguita e un conduttore autorevole (Floris) mandano in onda questo comizietto orribile come se fosse la boutade di un pazzariello, seguita, come sola chiosa, da un «che Dio lo perdoni» pronunciato da un Vespa particolarmente pretesco, presente in circa sedici trasmissioni contemporaneamente per promuovere la sua strenna annuale?

Non è Dio che deve perdonare il Viganò: sono i medici, gli infermieri, i volontari che si sono fatti un mazzo tanto, spesso a rischio della vita, per salvare gli ammalati di Covid. E spero proprio che non lo perdonino mai, il Viganò, per avere osato dire che in qualche ospedale “qualcuno” avrebbe deciso di uccidere persone intubate e impotenti per ragioni politiche, per servire un complotto, per onorare un contratto con Big Pharma, o per una a caso delle paranoie negazioniste. In uno studio televisivo, tra uomini di mondo, di un Viganò si preferisce sorridere. Confesso che mi sono incazzato: anche con chi sorrideva in studio. Si vede che non sono un uomo di mondo.


Michele Serra, La Repubblica 11 novembre