martedì 29 marzo 2022

Quale Europa

Ormai da diversi anni sta avvenendo qualcosa di novum, di mai visto, mai udito, mai sperimentato, che mette in gioco il destino individuale delle persone e collettivo dei popoli: la rivoluzione tecnologica dei media digitali che accanto a inedite possibilità ci consegna – paradossale contrappasso della sua connessione totale e costante – un salto della socialità del noi alla solitudine dell'io; e la rivoluzione sociale dell'immigrazione che alla dimensione della storia affianca ed esalta, imperiose, due nuove dimensioni, la geografia e la demografia. Se calcoliamo che ogni minuto nascono cinquantasette africani, trentadue cinesi, ventinove indiani e meno di un italiano (per l'esattezza due ogni tre minuti) e che meglio di noi non se la passano anche gli altri Paesi europei; se poniamo mente al fatto che all'inizio del Novecento un abitante al mondo su quattro era europeo e che di qui a trent'anni lo sarà uno su quattordici, capiamo bene che tra un secolo, se e quando verrà fatta la vera Europa, gli europei rischieranno di non esserci più. Di fronte a tale prospettiva sarà più saggio e gioverà persistere nel rivendicare i nostri primati oppure stipulare un'alleanza tra il vecchio Occidente e i giovani di Oriente e Sud del mondo?

Ivano Dionigi, Parole che allungano la vita, Cortina Editore