sabato 2 aprile 2022

Il Coronavirus riprende a correre sulla spinta di Omicron 2

 

Undici marzo 2020, l'Italia va in lockdown per arginare il Covid. Il 18 marzo a Bergamo l'esercito organizza il primo trasferimento di 64 salme verso Modena e Bologna, la città non riesce a gestire i decessi dovuti al virus. «Per fare meno clamore possibile» la fila di camion si mise in moto di sera ma uno steward di Ryan Air scattò una foto e la mise sui social. Quell'immagine è diventata il simbolo della pandemia e il 18 marzo il parlamento ha istituito la Giornata nazionale in memoria delle vittime.

«Nel dolore dei familiari delle vittime si riconosce l'intera comunità nazionale – le parole del presidente Mattarella -. In questa giornata simbolica l'occasione per ricordare i tanti che non ci sono più e, insieme, l'apporto di quanti hanno contribuito alla salvaguardia della salute collettiva, al funzionamento dei servizi essenziali. Scienziati e ricercatori, personale sanitario, pubblici amministratori, donne e uomini della Protezione civile, militari e forze dell'ordine, volontari, hanno costituito un caposaldo su cui contare. Lo spirito di sacrificio, la consapevolezza di sentirsi responsabili gli uni degli altri costituiscono un patrimonio per le sfide che il paese si trova ad affrontare».

A maggio via le restrizioni ma la curva epidemica è in salita. I nuovi casi ieri sono stati 76.250 su 490.883 tamponi, tasso di positività al 15,5%. I decessi sono stati 165, le vittime totali sono 157.607. In leggero aumento i ricoveri: in terapia intensiva uno in più, 474 in totale; i ricoveri ordinari fanno segnare più 6, 8.403 in tutto; 1.111.344 i pazienti in isolamento domiciliare. La regione con il maggior numero di casi è stata il Lazio (9.004) seguita da Lombardia (8.555) e Puglia (8.521). La crescita dei contagi emerge anche dal report settimanale dell'Iss. L'indice Rt è salito da 0,84 a 0,94. L'incidenza tra l'11 e il 17 marzo è stata pari a 725 casi su 100mila abitanti, dal 4 al 10 marzo era 510, dal 25 febbraio al 3 marzo era a 433. Per adesso l'impatto sugli ospedali non c'è. Il tasso di occupazione in terapia intensiva (aggiornato a giovedì) è al 4,8% contro il 5,5% della scorsa settimana; nelle aree mediche è stabile al 12,9%. Quattro regioni sono classificate a rischio alto, 15 a rischio moderato. La percentuale dei casi rilevati attraverso il tracciamento è in diminuzione (14% con il 17% della scorsa settimana); stabile al 37% il numero di casi rilevati attraverso i sintomi mentre aumentano i casi diagnosticati con lo screening (49% contro il 46%). Da lunedì Calabria, Lazio e Marche in area bianca.

La variante Omicron è dominante in Italia con il 99,9% dei casi. Ampia crescita del sottotipo Omicron 2 al 44,1% (il 18 febbraio era al3%) riscontrata nella quasi totalità delle regioni. Sono ancora 4.567.115 gli italiani over 5 anni in attesa della prima dose di vaccino. Gli over 50 non immunizzati sono 1.212.789. Circa in 7milioni devono ancora fare il booster. Nella fascia 5-11 anni hanno completato il ciclo un bambino su 3.

«L'incidenza settimanale è cresciuta in coerenza con la situazione europea - il commento del presidente dell'Iss, Brusaferro -. L'Rt aumentato, che ha una proiezione avanti nel tempo, è a 1,24 quindi sopra la soglia epidemica, è verosimile che i ricoveri comincino a salire. La circolazione è più elevata tra i 10 e i 19 anni, seguita da 0-9 anni. Stabili le età medie: 38 anni alla diagnosi, 73 anni per l'ospedalizzazione, 71 per le terapie intensive e 83 per i decessi».

 

Il Manifesto 19/03