lunedì 11 aprile 2022

SPESE MILITARI : UNA VERGOGNA

 LA GUERRA MODERNA È UNA MALATTIA CHE NON LASCIA SCAMPO

di Nicoletta Dentico e Pirous Fateh Moghadam

 

L’incremento delle spese militari è una vergogna, ha detto Papa Francesco. Tanto più intollerabile perché nel 2022 il governo ha previsto un taglio di 6 miliardi di spesa in ambito di sanità pubblica, dopo due anni di pandemia che hanno sconquassato il servizio sanitario e lasciato un’eredità di disuguaglianze profonde.

Il 24 febbraio 2022 l’esercito russo ha violato il diritto internazionale invadendo l’Ucraina e scatenando una devastante guerra di aggressione che perdura da oltre un mese. La responsabilità dell’invasione e del brutale conflitto armato che ne consegue ricade unicamente sul presidente Putin, il quale persegue da due decenni una politica imperialista ultrareazionaria. La nostra solidarietà va al paese aggredito e alla sua popolazione profondamente violata dalla guerra, senza dimenticare però la solidarietà a quanti in Russia si sono opposti finora alla politica bellicista del proprio governo, pagando un prezzo altissimo per il loro esplicito dissenso. 

Neppure questa cosa possiamo dimenticare: che anche la Nato e diversi Paesi occidentali che la compongono perseguono a loro volta una politica imperialista che, nella storia recente, non ha esitato a più riprese a ricorrere all’uso della guerra, in violazione del diritto internazionale, provocando stragi tra la popolazione civile. Questo fatto storico, incontestabile, non può essere addotto però come attenuante della scellerata strategia di Vladimir Putin.

Fatta questa premessa, il nostro obiettivo qui è dimostrare come uno sguardo sanitario sull’attuale scenario ucraino, vale a dire uno sguardo rivolto alla promozione e alla tutela della salute, possa fornire una bussola per tracciare un posizionamento genuinamente politico e umanitario rispetto al conflitto che infiamma l’Europa, e per intravedere un percorso di fuoriuscita dall’attuale disordine globale. Sono decine gli scenari di guerra oscurati e tuttora in corso che incendiano il pianeta; una lente sanitaria può tornare molto utile dunque a sospingere il dibattito e la azione politica verso un mondo meno vocato alla belligeranza. Lo segnalava opportunamente lo storico della medicina Giorgio Cosmacini, in uno dei suoi libri sulla storia della medicina, in riferimento alle prime due guerre mondiali:

“Il fatto che nessuno – o pochissimi – tra i protagonisti della medicina (…) si sia posto il problema della prevenzione di una tra le più micidiali pandemie della storia delle società umane deve far riflettere sull’effettiva coerenza di una scienza medica che, nel mentre si professa al servizio della vita, rifiuti di accamparsi e si dichiari neutrale. (…) Se l’ideologia e la politica al potere portano seco, o non contrastano efficacemente, una calamità sociale e biologica come la guerra, la medicina, se non vuol essere «un modo del potere», deve esercitare una critica coraggiosa del calamitoso contesto ideologico-politico. (…) I medici devono esplorare una nuova provincia della medicina preventiva: la prevenzione della guerra”......


Nota bene:

Riporto qui solo una parte dell'articolo tratto dal blog di Daniele Barberi.