sabato 4 giugno 2022

PREGHIERA

 Una chiesa come tavola rotonda

"Riguardo al perché e al come servire, e chi,

mi sorge spesso questa immagine alla mente:
una tavola che è rotonda.

Ci sarà bisogno di segarla per farla rotonda,
bisognerà ridisegnarla e ridefinirla.

Questo rifare e far rinascere
tavole ecclesiastiche che sono lunghe e strette
può essere doloroso
sia per le tavole sia per le persone

ma lo fu anche la croce,
una tavola fin troppo dolorosa
di dono e di «sì».

Ma da una morte così viene la vita
perché una morte così arriva mentre si risorge
e si è alla ricerca di una tavola che sia rotonda.

E come sarebbe una chiesa che ha una tavola rotonda?

Non ci sarebbero troni né tribune d’onore
perché ci sarebbe un solo Re,

che oltretutto è uno che, proprio a tavola,
lava i piedi degli altri…

Perché Dio ha chiamato un popolo,
non ha chiamato «noi» e «loro».

«Noi» e «loro»
non sono capaci di sedersi attorno

a una tavola rotonda
perché non ci sono lati su cui sedersi
e tutti sono invitati a prendere parte
della pienezza e del cibo…


Una tavola rotonda significa che
non ci sono posti prenotati
nessuno è primo e nessuno è ultimo
nessuno è migliore e non ci sono angoli
per «i più piccoli tra voi».


Una tavola rotonda significa:
essere-con, far parte, stare insieme.

Significa spazio per lo Spirito,
significa doni e una profonda e inquietante pace per tutti…

Siamo noi che, nel presente,
mescoliamo e impastiamo
la pasta del pane del futuro.

Non possiamo continuare a prepararci per il passato
…"


Chuck LATHORP, In Search of a Roundtable, in: A Gentle Presence, ADOC, Washington, D.C. 1977, pp. 5-8.