da: Il senso della vita - puntata del 28 dicembre 2006
STORIE - DON FRANCO BARBERO
Siamo uomini o caporali? Si chiedeva una volta, con un certo piglio esistenzialista di partenopea filosofia di vita Totò. A questa bella domanda, ancora oggi cerchiamo di dare una risposta esauriente.
Molte dottrine ci insegnano che il segreto dello scorrere della vita non è nel darsi le giuste risposte, ma nel porsi, di volta in volta, le giuste domande. Insomma, Don Franco Barbero è un uomo che di domande se ne è fatte molte e non sempre si è accontentato delle risposte standardizzate. E' un sacerdote che è stato sospeso dalla carica anni fa dall'attuale papà Joseph Ratzinger.
Don Franco ha svolto la sua missione sacerdotale con una marci diversa, con un altro brio. Tale brio l'ha spesso reso agli occhi dei più una sorta di eretico, una mosca bianca in seno alla chiesa.
"Credo e sento molto l'amore che gira intorno a ogni cosa.- afferma Don Franco- Credo molto all'amore e alla sua potenza quando nasce fra persone. In amore non ci sono leggi, c'è solo un forte sentimento che non va assolutamente racchiuso in schemi".
Questa visione del mondo, molto fluida, ha creato non pochi problemi a Don Franco. In tanti anni di attività si è sempre schierato in prima linea con i più deboli e i più discriminati. Ha sempre cercato di capire, non ha mai rifiutato di dare un consiglio e un aiuto al prossimo.
Lui crede in questo amore profondo e prima di essere caporale ci tiene a far uscire l'uomo che è in lui. Molte volte, troppe volte ha scavalcato senza remore le dure leggi della chiesa. Ha agito troppo spesso seguendo la propria coscienza, seguendo a suo dire, il vero insegnamento di Gesù Cristo, che a suo tempo di certo non era un caporale e né un uomo tendenzialmente omologato o per lo meno frenato dalle regole del momento.
Il suo agire secondo coscienza lo ha portato ad unire in matrimonio coppie gay, sacerdoti, e divorziati. "Non credo che un errore del passato possa constatare se ci sia una base solida di amore fra una coppia. Confida Don Barbero- Se si è divorziati non vedo il motivo per il quale non ci si può redimere da un errore e ricreare cristianamente una famiglia. Ciò non significa che voglio istigare al divorzio, ma semplicemente sono dell'avviso che le regole rigide creino sensi di colpa e frustrazione".
Ma il suo pensiero non si limita solo a difendere chi è divorziato, va ben oltre. "Ho unito in matrimonio una coppia gay che ora vive in Spagna. Ho conosciuto i genitori, ho visto che erano degli ottimi cristiani e che fra loro c'era una solida base d'amore, di quell'amore vero puro e sincero.
Chi sono io per oppormi a questa forza misteriosa che è l'amore? Per caso Gesù ci ha insegnato di commensurare e giudicare l'amore? Anche fra sacerdoti perché dobbiamo sottostare a regole rigide, a leggi, a privazioni forzate? Credo che anche l'astinenza dal fare l'amore vada rivista.
Se sono sacerdote e decido spontaneamente di astenermi dall'amore verso una persona, ben venga la mia scelta, sarebbe come il digiuno, se lo faccio consapevolemente è una gran cosa. Ma se mi impongono altri di astenermi dall'amare, al dunque lo si fà ugualmente e di nascosto. E allora mi chiedo: tutto questo che senso ha?".
Sicuramente il pensiero di Don Franco è di quelli che colpisce diretto, senza troppe parole, coi fatti e con le sue azioni, dimostra che è più difficile essere uomini piuttosto che caporali, ma quando si riesce ad esserlo che soddisfazione...
STORIE - DON FRANCO BARBERO
Siamo uomini o caporali? Si chiedeva una volta, con un certo piglio esistenzialista di partenopea filosofia di vita Totò. A questa bella domanda, ancora oggi cerchiamo di dare una risposta esauriente.
Molte dottrine ci insegnano che il segreto dello scorrere della vita non è nel darsi le giuste risposte, ma nel porsi, di volta in volta, le giuste domande. Insomma, Don Franco Barbero è un uomo che di domande se ne è fatte molte e non sempre si è accontentato delle risposte standardizzate. E' un sacerdote che è stato sospeso dalla carica anni fa dall'attuale papà Joseph Ratzinger.
Don Franco ha svolto la sua missione sacerdotale con una marci diversa, con un altro brio. Tale brio l'ha spesso reso agli occhi dei più una sorta di eretico, una mosca bianca in seno alla chiesa.
"Credo e sento molto l'amore che gira intorno a ogni cosa.- afferma Don Franco- Credo molto all'amore e alla sua potenza quando nasce fra persone. In amore non ci sono leggi, c'è solo un forte sentimento che non va assolutamente racchiuso in schemi".
Questa visione del mondo, molto fluida, ha creato non pochi problemi a Don Franco. In tanti anni di attività si è sempre schierato in prima linea con i più deboli e i più discriminati. Ha sempre cercato di capire, non ha mai rifiutato di dare un consiglio e un aiuto al prossimo.
Lui crede in questo amore profondo e prima di essere caporale ci tiene a far uscire l'uomo che è in lui. Molte volte, troppe volte ha scavalcato senza remore le dure leggi della chiesa. Ha agito troppo spesso seguendo la propria coscienza, seguendo a suo dire, il vero insegnamento di Gesù Cristo, che a suo tempo di certo non era un caporale e né un uomo tendenzialmente omologato o per lo meno frenato dalle regole del momento.
Il suo agire secondo coscienza lo ha portato ad unire in matrimonio coppie gay, sacerdoti, e divorziati. "Non credo che un errore del passato possa constatare se ci sia una base solida di amore fra una coppia. Confida Don Barbero- Se si è divorziati non vedo il motivo per il quale non ci si può redimere da un errore e ricreare cristianamente una famiglia. Ciò non significa che voglio istigare al divorzio, ma semplicemente sono dell'avviso che le regole rigide creino sensi di colpa e frustrazione".
Ma il suo pensiero non si limita solo a difendere chi è divorziato, va ben oltre. "Ho unito in matrimonio una coppia gay che ora vive in Spagna. Ho conosciuto i genitori, ho visto che erano degli ottimi cristiani e che fra loro c'era una solida base d'amore, di quell'amore vero puro e sincero.
Chi sono io per oppormi a questa forza misteriosa che è l'amore? Per caso Gesù ci ha insegnato di commensurare e giudicare l'amore? Anche fra sacerdoti perché dobbiamo sottostare a regole rigide, a leggi, a privazioni forzate? Credo che anche l'astinenza dal fare l'amore vada rivista.
Se sono sacerdote e decido spontaneamente di astenermi dall'amore verso una persona, ben venga la mia scelta, sarebbe come il digiuno, se lo faccio consapevolemente è una gran cosa. Ma se mi impongono altri di astenermi dall'amare, al dunque lo si fà ugualmente e di nascosto. E allora mi chiedo: tutto questo che senso ha?".
Sicuramente il pensiero di Don Franco è di quelli che colpisce diretto, senza troppe parole, coi fatti e con le sue azioni, dimostra che è più difficile essere uomini piuttosto che caporali, ma quando si riesce ad esserlo che soddisfazione...
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