mercoledì 11 aprile 2007

JON SOBRINO TRA I “CATTIVI”

In vaticano non c’è più ritegno.

Colpire Sobrino è colpire il cuore della teologia della liberazione latino-americana.

Il libro centrale dell’opera di Sobrino (che nelle sue pubblicazioni successive cercò di essere più “prudente” per evitare le condanne romane) è “Gesù Cristo liberatore” (Cittadella Editrice, Assisi 1995).

Merita di essere letto per intero, ma ci sono alcune pagine che sono chiaramente “eretiche” per i controllori dell’ortodossia.

Parlare della “conversione di Gesù” (pag. 257), delle “tentazioni con cui Gesù è stato realmente tentato” (pag. 260), delle sue “crisi” (pag. 262), della sua “ignoranza su qualcosa di essenziale, anzi di un suo errore, circa il momento della venuta del regno” (pag. 267) e della sua “fede in Dio che lo rende creaturalmente aperto a Dio” (pag. 268-269) non è certo conforme alla mentalità dogmatica calcedonese, ma è assolutamente scontato nelle ricerche metodologiche da decenni.

Nel tempo in cui Gutierrez tace e Leonardo Boff è rientrato in una prospettiva meno “sovversiva” per il potere vaticano, la voce di Sobrino va davvero ascoltata.

Eretici sono quelli che disturbano. E’ una vecchia storia… che non cessa di essere attuale.

Nessun commento: