domenica 13 maggio 2007

BRASILE: ANDATA E RITORNO

Come da copione: folle, saluti ufficiali, “sparate” contro l’aborto, retorica sulla famiglia…

Il viaggio del papa si è svolto come era prevedibile. La “coerenza” di Ratzinger lascia poco all’immaginazione e alla creatività.

Davanti ad una chiesa, come quella brasiliana che vive una fase di accentuato declino, il papa ha riproposto un cristianesimo chiesastico che ormai non osa più fare i conti con la vita quotidiana della gente.

Mi domando quando finirà questo centralismo romano che spegne le chiese locali e continua a dettare le linee guida, gli obbiettivi, le norme…

Quando mai si troverà il coraggio di rispedire al mittente questi messaggi astratti, eurocentrici, dogmatici?

Il papa può essere contento: la chiesa è obbediente, l’istituzione è tornata compatta, la dottrina è salva…

Restano due grandi problemi: la vita dei poveri e la fede… La chiesa ufficiale sembra piuttosto distratta al riguardo.

Che disastro questo pontificato... Quanto siamo lontani dalla chiesa di monsignor Romero, Camara e tanti altri.

Aspetto solo più l’ultimo discorso… La “collezione” di prese di distanza dalla teologia della liberazione è stata continua.

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