lunedì 30 luglio 2007

IL MONOTEISMO APPARENTE

Sono in Liguria per qualche giorno di riposo. Mi interesso sempre molto e, se posso, partecipo alle iniziative della comunità cattolica locale. Mi sento chiesa là dove vado.

Tranne pochissime eccezioni, non ho trovato in questi grossi centri nessun dibattito, ma solo liturgie, celebrazioni, feste di santi e di madonne di ogni genere.

Per questo mi è tornata alla mente l’osservazione puntuale e pungente delle studioso delle origini cristiane Mauro Pesce nel suo prezioso volume “Inchiesta su Gesù”.

Il cattolicesimo, secondo il nostro Autore, è un monoteismo solo apparente perché è popolato da una quantità davvero impressionate di culti, di venerazioni di “personaggi divini”.

Se ci si sofferma un po’ a pensare a questo fatto, emerge con chiarezza e stupore che Gesù e Dio sono comparse molto più rare e, in qualche modo, assai secondarie.

Non ho trovato affisso sulle porte delle chiese di questi paesoni attorno a Pietra Ligure nessun avviso di un gruppo di lettura biblica. Per me è un grande dolore.

Una chiesa che tiene chiusa la Bibbia, presto a tardi diventa una comunità che spalanca le porte e le finestre agli idoli.

Mescolato tra la gente alla messa domenicale, ho udito una predicazione piena di nulla, di un confratello per nulla attento al testo biblico.

Tante madonne, tante candele, tanti santi, tante messe, tante novene, tante fotografie del papa: è il deserto della fede, un tradimento della nostra missione di annunciatori e testimoni del vangelo. Lo ripeto: è dolore grande.

Eppure anche da queste constatazioni occorre prendere slancio per mettere al centro la testimonianza biblica e la sequela di Gesù.

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