martedì 24 luglio 2007

PEGGIO DI BERLUSCONI? IL BERLUSCONISMO

Berlusconi ha perso qualche colpo ma è ancora forte. Ad essere vivo e vegeto è il berlusconismo che in questi vent’anni si è radicato nel Paese. Ecco, inviterei tutti a vedere “Il caimano”, avverte Giuseppe Giulietti, deputato Ds e portavoce di Articolo 21.

"Esempi di berlusconismo?

Il rifiuto della cultura delle regole, del senso dello Stato. L’idea che la furbizia sia prevalente sullo studio, o che aggirare le norme e non pagare le tasse sia moderno, l’idea che la colpa sia dei giudici e non dei comportamenti illeciti; il dileggio delle istituzioni.

E poi il ridurre il pensiero a uno spot, la televisione come principale arena della politica, in cui cadono non pochi esponenti dell’Unione, l’idea che il conflitto di interessi sia una cosa vecchia. Il berlusconismo è profondo e trova comportamenti simili anche in qualcuno del centrosinistra.

Crede?

E’ una malattia contagiosa. L’idea che i conflitti di interessi non siano una questione essenziale dello stato moderno ha fatto proseliti. Il senso etico si è abbassato. Noi dovremmo avere una nuova idea di formazione e informazione, terreni più picconanti dalla cultura berlusconiana”.

Questi righe, comparse su L’Unità di domenica 15 luglio ci danno la misura di quanto sarà difficile ricostruire una “cultura della responsabilità” dopo il deserto creato dalla “politica” di Berusconi.

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