mercoledì 18 luglio 2007

ULTIMA LETTERA A FRANCESCA

Cara Francesca,

sabato sera respiravi a fatica.

Ho toccato il tuo braccio e ho cercato i tuoi occhi ormai assenti. Conoscevo bene quei tuoi occhi pieni di vita, sempre aperti verso il futuro.

Quindici giorni fa, quando per l'ultima volta ci parlammo dal tuo letto in ospedale, invitasti me e Fiorentina a casa tua. Ci parlasti di un arioso giardino in cui trovarci una sera d'agosto per cenare e conversare con te, con Vincenzo, con amiche e con amici.

Conoscendo la tua fede, sabato sera volevo parlare con te di quel "giardino eterno" sulla cui soglia ormai eri giunta. Ora , mentre ti scrivo tu hai già stabilito la tua dimora nel giardino di Dio.

Non è più stato possibile ascoltarti e parlarti. Forse, come per risparmiarci il dolore del commiato, hai affrettato il passo, hai socchiuso i tuoi occhi e non ti sei più voltata indietro a salutarci.

Di te ricorderò la fiamma dell'impegno politico, la passione di una donna protestante, credente lieta e inquieta, dolce e insonne, mai rassegnata all'esistente.

Ciao, carissima Francesca.

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