lunedì 27 agosto 2007

DISTRUTTO L’IRAQ... SI RIENTRA

Anni di menzogne, anni di sterminio, anni di strage e ora parte dall’Inghilterra la richiesta di far rientrare il più presto i soldati inglesi…

Blair, il servo degli USA e guerrafondaio senza ripensamenti, è il vero responsabile, nel senso che è stato colui che ha tessuto le reti filousa e che non ha mai retrocesso d’un passo dai suoi errori.

Egli è stato la spina dorsale dell’alleanza. Ora Bush, prima di cominciare quel ritiro parziale che il fallimento totale gli impone, causerà alcune stragi.

Ma è davanti agli occhi di tutti che l'occupazione americana e inglese dell’Iraq ha acceso una guerra civile che lascia un paese distrutto con un problema di ricostruzione e di riconciliazione difficile da affrontare.

Resta una doppia considerazione ancora: le nostre più note e potenti democrazie continuano a governare con le armi e queste occupazione militari portano sempre di più “a casa nostra” attentati, violenze, stragi.

La violenza dell’occupazione è come una pallina da ping-pong, va e ritorna. Il resto è propaganda, ideologia, mercato.

La pace cammina per altre strade, quelle che la Bibbia conosce: "Frutto della giustizia è la pace".

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