venerdì 31 agosto 2007

LE NOTTI BIANCHE

Spero proprio che a nessuno sia sfuggito l’articolo scritto da Ilvo Diamanti su Repubblica del 26 agosto sulle “notti bianche”. Lo condivido totalmente, come quasi sempre mi capita quando leggo le sue analisi e le sue riflessioni.

Ormai le notti bianche sono una moda, una consuetudine, un costume. I comuni vanno a gare nel proporle e nell’organizzarle e incontrano il favore di tutti o quasi: dai commercianti agli spacciatori sono tutti entusiasti.

E’ difficili aggiungere delle osservazioni all’analisi così precisa, profonda e severa del professor Diamanti: “questo Paese sembra deciso ad abolire la notte. Per non uscire mai dal sogno. Per non provare l’angoscia del risveglio”.

“Alla comunità e alla società si sostituisce la folla” e ci si incontra senza relazionare, ma per essere semplicemente vicini in una vita quotidiana spesso fatta di isolamento.

La folla allora diventa l’illusoria terapia della solitudine. Direi qualcosa di più grave.

Le notti bianche non solo rappresentano una scorciatoia e un’illusione per uscire dalla crescente solitudine.

Sono una strategia assolutamente seduttiva e vincente per chi vuole allagare l’area dei consumatori e il volume degli affari.

Ancora più le notti bianche rappresentato una maniera allegra per intrattenere e imbambolare la gente affinché pensi sempre di meno.

Nessun commento: