Caro don Sante,
leggo oggi (28 ottobre, ndr) , prima ancora di poterti sentire al telefono, che ti hanno sospeso a divinis e ti hanno rimosso dalla parrocchia di Monterosso, provincia di Padova. C’era da aspettarselo.
Ma mi rallegra in fatto che tu non ti perdi in polemiche e ricorsi perché hai dichiarato che continuerai il tuo ministero di prete come prima. Bravissimo amico mio.
La sospensione o la scomunica sono puri atti amministrativi e burocratici che non hanno alcun valore rispetto al cammino di fede. Continua a fare il prete: “Nella mia vita non cambia nulla”, hai dichiarato.
Domenica 28 ottobre ho presieduto l’eucarestia in cui due donne lesbiche si sono sposate tra un centinaio di persone che festeggiavano il loro amore pieno di fede e di coraggio. Penso che oggi anche tu troverai un ministero più “spazioso” con tanti credenti che non ti chiederanno se sei obbediente al papa. Anzi, si sentiranno più a loro agio se incontreranno in te un prete fratello, non un funzionario del potere vaticano e curiale.
Segnalami per tempo gli incontri che stai organizzando perché mi interessano. E poi, siccome giovedì 15 novembre sarò a Verona per la presentazione del mio libro “Il dono dello smarrimento”, spero proprio che avrò la gioia di incontrarti.
Ti abbraccio… Scusami se mi permetto un consiglio: prega, studia, dai vita ad un bel gruppo biblico… Quando la gente impara a leggere le Scritture dei due Testamenti… il vaticano è neutralizzato … e le scomuniche si digeriscono come un uovo alla coque.
E poi, guardando avanti, è sempre utile ricordare che per far nascere una comunità bisogna andare oltre la protesta e costruire una proposta. Ti abbraccio con tanto affetto.
leggo oggi (28 ottobre, ndr) , prima ancora di poterti sentire al telefono, che ti hanno sospeso a divinis e ti hanno rimosso dalla parrocchia di Monterosso, provincia di Padova. C’era da aspettarselo.
Ma mi rallegra in fatto che tu non ti perdi in polemiche e ricorsi perché hai dichiarato che continuerai il tuo ministero di prete come prima. Bravissimo amico mio.
La sospensione o la scomunica sono puri atti amministrativi e burocratici che non hanno alcun valore rispetto al cammino di fede. Continua a fare il prete: “Nella mia vita non cambia nulla”, hai dichiarato.
Domenica 28 ottobre ho presieduto l’eucarestia in cui due donne lesbiche si sono sposate tra un centinaio di persone che festeggiavano il loro amore pieno di fede e di coraggio. Penso che oggi anche tu troverai un ministero più “spazioso” con tanti credenti che non ti chiederanno se sei obbediente al papa. Anzi, si sentiranno più a loro agio se incontreranno in te un prete fratello, non un funzionario del potere vaticano e curiale.
Segnalami per tempo gli incontri che stai organizzando perché mi interessano. E poi, siccome giovedì 15 novembre sarò a Verona per la presentazione del mio libro “Il dono dello smarrimento”, spero proprio che avrò la gioia di incontrarti.
Ti abbraccio… Scusami se mi permetto un consiglio: prega, studia, dai vita ad un bel gruppo biblico… Quando la gente impara a leggere le Scritture dei due Testamenti… il vaticano è neutralizzato … e le scomuniche si digeriscono come un uovo alla coque.
E poi, guardando avanti, è sempre utile ricordare che per far nascere una comunità bisogna andare oltre la protesta e costruire una proposta. Ti abbraccio con tanto affetto.
Don Franco
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