Per fortuna che la scuola italiana, che pure naviga in un mare piuttosto mosso, ha sempre qualche risorsa che davvero ci risveglia.
Mesi fa in un liceo di Torino, una preside, dopo il suicidio di Matteo, dichiarò che lei non si era accorta di nessun atto di emarginazione e che il bullismo nella sua scuola era un fatto sconosciuto.
Ora all’istituto Gastaldi di Genova la preside ha un’idea che deve aver trovato in qualche manuale di “cura della razza”. Per aiutare i ragazzi bocciati, li ha messi tutti nella stessa classe.
Come i malati di cancro si curano in oncologia, così nella sua scuola si è inventata un reparto speciale. Con angelico candore la preside ha dichiarato: “diamo una chance ai ripetenti”.
Non è proprio un’allieva di Don Milani questa professoressa Elsa Cirlini…
Mesi fa in un liceo di Torino, una preside, dopo il suicidio di Matteo, dichiarò che lei non si era accorta di nessun atto di emarginazione e che il bullismo nella sua scuola era un fatto sconosciuto.
Ora all’istituto Gastaldi di Genova la preside ha un’idea che deve aver trovato in qualche manuale di “cura della razza”. Per aiutare i ragazzi bocciati, li ha messi tutti nella stessa classe.
Come i malati di cancro si curano in oncologia, così nella sua scuola si è inventata un reparto speciale. Con angelico candore la preside ha dichiarato: “diamo una chance ai ripetenti”.
Non è proprio un’allieva di Don Milani questa professoressa Elsa Cirlini…
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