martedì 27 novembre 2007

GALLI NEL POLLAIO

Spesso si presenta il cammino di avvicinamento delle chiese ortodosse e della chiesa cattolica romana come un viaggio veloce e scorrevole.

E’ evidente che si tratta di convergenze notevoli di queste chiese restauratrici. Esse sono parte attiva della destra planetaria ed hanno un altro grado di reciproca stima.

Sono chiese che condividono un’impostazione gerarchica, maschilista, dogmatica, idolatriche rispetto ai culti mariani, collaboratrici con i poteri di turno. Le gerarchie si intendono tra di loro.

Eppure non tutto è così scorrevole come si vorrebbe far credere. I patriarchi ortodossi hanno l’idea e la prassi del “sinodo” che ha una autorità reale e deliberatrice.

Se anche il papa romano venisse riconosciuto come il primo patriarca, ciò non significherebbe affatto il riconoscimento del primato papale, ma il conferimento del semplice titolo di “primo tra pari”.

Certo, la destra teologica e pastorale lavora per accordi di poteri, ma nello stesso tempo i patriarchi, abituati alla autocefalia, sono galletti nel pollaio che non cedono le loro prerogative.

Ancora una volta le lotte di potere, le questioni di potere saranno quasi le uniche a contare nella trattativa. E questo sarebbe il nuovo ecumenismo?

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